27/04/2016

Una firma per la Vita: in Russia un’iniziativa per la Pasqua

La Vita è un valore universale, che trova riconoscimento in diverse culture e religioni.

A schierarsi in difesa del principale dei diritti, quello ad esistere, vi sono infatti persone le più disparate e che magari non professano alcuna fede, ma che – con la semplice ragione – riconoscono questo valore.

A dimostrazione di questo vi è il fatto che a difendere la Vita, opponendosi quindi all’aborto, vi sono i cattolici, gli ortodossi, alcune chiese protestanti, gli islamici (con alcuni distinguo sullo stadio della gravidanza), i testimoni di Geova, gli induisti...

Apprendiamo da AsiaNews che le parrocchie ortodosse russe alla vigilia della loro Pasqua, il 30 aprile, raccoglieranno delle firme in difesa dell’embrione e per il divieto di aborto.

Secondo quanto riporta Interfax, l’iniziativa è appoggiata dal confessore del patriarca di Mosca, lo starec Ilya (Nozdrin) ed è promossa dal movimento ‘Per la vita’, che conta di raccogliere in ogni parrocchia diverse migliaia di firme. Il giorno della vigilia di Pasqua, le chiese saranno piene di fedeli che arrivano per la tradizionale consacrazione di dolci e uova. ‘Per ora abbiamo raccolto 200mila firme, ma il nostro obiettivo è arrivare a un milione‘, ha detto lo starec Ilya. L’appello a cancellare l’aborto dalla lista di pratiche coperte dal sistema sanitario pubblico è stato sostenuto più volte dallo stesso patriarca Kirill“.

La Russia ha un tasso d’aborto molto elevato: il Ministero della Salute parla di un milione di donne all’anno che pongono fine alla gravidanza. Tutto questo è frutto delle politiche contro la Vita che sono state attuate da quasi un secolo nel Paese, frutto dell’ideologia comunista. L’aborto era stato infatti introdotto nell’allora Unione Sovietica già nel 1920, per essere poi bandito da Stalin dal 1936 fino alla sua morte nel 1954. “Allo stesso scopo [di sostenere la natalità, ndr], il Partito comunista ha poi elargito riconoscimenti e denaro alle coppie più prolifiche, ma subito dopo il crollo dell’Urss il calo demografico è diventato inarrestabile: dal 1992 al 2008 la popolazione è scesa di oltre 12 milioni di individui fino a circa 143 milioni. Le Nazioni Unite prevedono che per il 2050 la Russia perderà un quinto della sua popolazione, arrivando a 116 milioni“. Il flebile miglioramento registrato a partire dal 2014, dunque, non pare essere sufficiente per invertire la rotta.

Intanto nel 2011 è stata anche approvata una legge che rende l’aborto legale solo fino alla 12esima settimana di gravidanza, insieme a diverse strategie di sostegno alla maternità e all’infanzia. Una buona fetta del popolo russo, ormai, si oppone con tenacia alla ‘cultura della morte’. Il movimento pro-life è sempre più agguerrito – sostenuto dalla chiesa ortodossa, che gestisce decine di centri di crisi per le donne incinta e le madri single con bambini, e dalle politiche recentemente attuate dal Governo.  Sta anche nascendo una vera e propria lobby pro-vita, che vanta l’appoggio di tante personalità di spicco.

La Russia si riconferma, con questa iniziativa, impegnata in difesa dei valori non negoziabili: senza la Vita e senza la Famiglia non c’è futuro. Chi ha vissuto sulla propria pelle il tentativo di annientare questa certezza, lo sa bene.

Redazione


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