25/08/2014

Petizione – Blocco delle attività di fecondazione in vitro

La fecondazione in vitro comporta delle conseguenze certamente non secondarie per la salute di tutti i soggetti in campo: la madre incorre in trombosi, embolia polmonare, arrivando sino alla morte, mentre nei bambini viene riscontrato un aumento di gravissime patologie e distrubi mentali. A questo si devono sommare i tantissimi embrioni umani creati artificialmente che poi vengono scartati, congelati o restano uccisi durante le varie manipolazioni che subiscono, l’impianto mal riuscito ecc. Per non parlare dei rischi seri cui si sottopone la donna che cede gli ovuli.

Per questo motivo ci permettiamo di segnalare la petizione

Blocco delle attività di fecondazione in vitro “.

Riportiamo un breve excursus di statistiche scientifiche relative alla questione.

__

C’è la certezza scientifica che molti bambini nel mondo nati da prcedure di fecondazione in vitro  sono nati con gravi malattie o sono morti prima e dopo il parto e numerose madri sono state colpite da trombosi venose e da tromboemebolie polmonari, da eclampsia durante la gravidanza e dopo il parto, dopo tecniche di fecondazione in vitro (FIV), rischiando la vita.

Anche se non è noto statisticamente sicuramente almeno una di loro è morta. Questo è il risultato dell’expertize del Centro di ricerca in Medicina centrata sulla persona dell’Università Ambrosiana, diretto dal prof Giuseppe R.Brera (anche Rettore della stessa Università), pubblicato dal 4 Giugno sul sito www.unambro.it ( Sezione Scuola medica di Milano) e inviato al Ministro della salute, al Ministro degli interni e alla Presidenza del Consiglio e inizialmente alla Regione Lombardia e Veneto, chiedendo con urgenza la sospensione di ogni pratica di fecondazione artificiale. l’Expertize ha preso in esame, lavori epidemiologici su larga scala, quale una importante ricerca svedese su 2.500.000 bambini,nati tra il 1978 e il 2010 di cui 30.959 (1,2%) sono nati da una FIV .

Sul totale di questi 103 (1,5%) sono nati con un disturbo autistico e lo 1,1% (180) con ritardo mentale. Il rischio di autismo aumenta in modo drammatico con tecniche di fecondazione eterologa (4,6) mentre per il ritardo mentale è 2,6. Il rischio varia in caso di gravidanze singole e se gli embrioni sono “freschi” o “ congelati” ( ndr: pesci da supermercato ?). In caso di gravidanze singole (ciò implica la soppressione o la morte di altri embrioni ) rispetto ai bambini concepiti naturalmente, il rischio è alto : sono nati da embrioni “congelati” 67,8 bambini e da embrioni “freschi” 29,4.( tutti i dati (i dati sono su 100.000 bambini per anno). A questi gravi rischi di malattie neurologiche confermati da altri studi, a cui si aggiungono Tic, sindromi ipercinetiche e disturbi della condotta, si devono sommare, l’aumento del rischio di malformazioni congenite: cardiache, (3,6% per estrazione di sperma dal testicolo vs 1,4 % da FIV, in confronto allo 1,1 % dei bambini concepiti normalmente.

C’è la probabilità di un millesimo di errore nel dire che la differenza tra i gruppi esiste ! Altre malformazioni più probabili sono l’ipospadia e la ritenzione testicolare. Da un importante e vasto studio danese appare che molti bambini nati da trasferimento di embrioni congelati, sono morti o sono morti durante la nascita o appena dopo la nascita (il rischio è risultato elevato : 1,92) o sono nati pre-termine o con basso peso alla nascita e macrosomia. Inoltre è apparso dalla ricerca che un quarto delle donne che vendono cellule uovo hanno una storia di gravi malattie psichiatriche che non dichiarano e la cui vulnerabilità è trasmessa epigeneticamente ai bambini. La stessa considerazione può valere per venditori di sperma da masturbazione. La donna che si sottopone a tecniche di fecondazione assistita aumenta inconfutabilmente il rischio di trombo-embolia polmonare, fatto già osservato fin dal 2004 (ca). Oggi i dati epidemiologici sono drammatici. Una ricerca danese che ha preso in considerazione tutte le fertilizzazioni in vitro per 10 anni (18.787 dal 1995-2005),ha riscontrato un alta incidenza di trombosi venosa (con rischio di trombo-embolia polmonare) durante la gravidanza nelle donne con una sola gravidanza (Rischio=2,8), e in donne con gravidanze multiple da fecondazione artificiale(Rischio=4,4).Anche il rischio di trombosi venose post-partum è significativamente alto, soprattutto per le gravidanze multiple.

 

C’è dunque la certezza matematica che donne, malconsigliate da ginecologi di basso profilo, siano soggette a trombosi venosa sia durante la gravidanza che dopo. Il rischio è alto. I dati mostrano che il rischio aumenta con l’iper-stimolazione ovarica, l’ovaio policistico e il taglio cesareo. Un certo numero di donne che si sono sottoposte a FIV inoltre hanno sviluppato un cancro all’ovaio. Anche in questo caso la letteratura documenta un rischio importante : in un follow-up di 8 anni il rischio è stato di 2,2 (incidenza più che doppia dell’atteso), e di 1,75 dopo un anno. Alla luce di tale patologia iatrogena, comune ai bambini-indifesi- e alle madri, fino a determinarne la morte, che mostra la necessità di una legislazione ancor più restrittiva della legge 40 proibente anche la crio-conservazione embrionale e dei gameti e di ogni tecnica di FIV. Inoltre una ricerca mostra il 22% delle donne venditrici di oociti sono affette da gravi turbe psichiatrice la cui vulnerabilità è trasmessa agli sfortunati bambini.  il prof. Brera, sorpreso del sonno dell’Istituto Superiore di Sanità, ha chiesto al Ministro della salute e alla Presidenza del Consiglio di promuovere un’azione giudiziaria (penale) contro i responsabili della Corte Costituzionale, delegittimante la legge 40, che con omissione d’atti d’ufficio non hanno chiesto una consulenza tecnica per valutare se la legge avesse rispettato l’art.32 della Costituzione che prescrive la tutela della salute “Come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” prescrivendo che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Il giudice che ha sentenziato l’abrogazione, appare invece essere stato influenzato da un pregiudizio ideologico ben esplicitato, a sfavore della vita dei bambini nati da FIV , nella motivazione alla cassazione della legge paradossalmente alla luce dell’arti 32, che con i dati della letteratura scientifica, avrebbe dovuto essere confermata. “Di qui la lesione dell’art. 32, ….deve ritenersi, ad avviso del giudice a quo, la prevalenza del diritto alla salute dell’essere persona rispetto a ciò che ancora persona non è” Il togato, nella discriminazione ideologica del diritto alla salute del bambino rispetto alla madre, fondato su un arbitrio di basso profilo logico e filosofico, ha deliberato nell’ignoranza che la stessa madre corre gravi rischi con le tecniche di fecondazione artificiale. Sarebbe stato sufficiente conoscere i dati relativi alla lesione o alla morte di una sola persona, sia madre che figlio, per decidere in modo diverso.

I dati scientifici del comunicato, sono stati tratti dallo Expertize del centro di ricerca in Medicina centrata sulla persona, già inviato al Ministro della salute, al Ministro degli interni, alla Presidenza del Consiglio

In data 17.06.2014 la Corte Costituzionale Italiana è stata denunciata alla Corte Europea di Giustizia per la violazione dei seguenti artcoli:

Articolo 1

Dignità umana

La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.

La Corte costituzionale italiana non considerando il bambino nato e non nato “persona” e soggetto egli stesso di diritti inalienabili , ne viola la dignità .

Articolo 2

Diritto alla vita

1.                 Ogni individuo ha diritto alla vita.

La Corte Costituzionale Italiana non avendo considerato il rischio mortale per la vita del bambino e della madre dovuti alle tecniche FIV e la soppressione di embrioni in soprannumero, viola l’art. 2.

Articolo 3 Diritto all’integrità della persona

 

1.                 Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.

La Corte Costituzionale Italiana non avendo  considerato gli arti rischi di numerose e anche mortali patologie per la madre e il bambino, associati a tecniche FIV omologhe ed eterologhe, viola l’art. 3.

2. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:

 il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge,

La Corte Costituzionale Italiana non avendo  considerato l’impossibilità del consenso informato del bambino generato da tecniche FIV viola l’art. 3 -2, comma 1 che visti i rischi di morte e di patologie potrebbe entrare in conflitto con il desiderio soggettivo di maternità e di paternità dei genitori. La malattia del bambino  inoltre espone il genitore  e il medico a conseguenze giuridiche, di responsabilità civile e penale.

 il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone

La fecondazione in vitro omologa ed eterologa pone il problema della diminuzione del numero di embrioni “prodotti” artificialmente e l’applicazione di tecniche eugenetiche e pertanto di per sé viola l’art 3 -2 comma 2

Università Ambrosiana

 

banner-bussola-quotidiana

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.