29/01/2024 di Fabio Piemonte

Sound of Freedom. Il film sulla tratta dei bambini arriva nelle sale italiane

«Tu salvi i bambini, vero? Forse potresti aiutarmi a trovare mia sorella?». Si rivolge così all’agente Tim Ballard il piccolo Miguel, appena strappato dalle grinfie di chi ne ha abusato sessualmente. Una supplica che non può essere disattesa perché è il grido di dolore di un innocente violato nella sua dignità, rapito e poi venduto per alimentare un mercato sessuale che frutta 150 miliardi di dollari. Tale grido silenzioso va dritto al cuore dell’agente Timothy Ballard e gli strappa una promessa, quella di riportare a casa la piccola Rocío.

L’impegno eroico per adempiere questa promessa e così sottrarre tanti innocenti agli abusi che li violano sistematicamente è il motore dell’azione di “Sound of freedom - Il canto della libertà”, il lungometraggio prodotto dalla Santa Fe Films e distribuito in Italia dalla Dominus Production, che sarà nei cinema del nostro paese il prossimo 19 e 20 febbraio (in particolare la catena Uci Cinema) e che Pro Vita & Famiglia ha visto in anteprima.

Il film è un avvincente thriller ricco di suspense che prende le mosse da una storia realmente accaduta e focalizza l’attenzione sul tema poco conosciuto della tratta dei bambini eppure dai numeri impressionanti, in quanto «mentre una dose di cocaina può essere venduta una sola volta, un bambino può essere venduto tante volte». Gli Usa sono senza dubbio tra i maggiori fruitori di pedopornografia al mondo, ma sono milioni i bambini nel mondo rapiti, abusati e venduti. Stando ai dati del Ministero dell’Interno anche nel nostro Paese nel 2022 sono stati 17.130 i minori scomparsi, di cui 13.002 stranieri e 4.128 italiani. Di questi ben 1.073 non sono stati ancora ritrovati. E, rispetto ai dati relativi ai primi mesi del 2023, il trend non sembra diminuire.  

A Calexico, in California, Tim Ballard, agente dell’FBI, ha già arrestato 288 pedofili, ma volti e nomi di quelle vittime innocenti sono sempre davanti ai suoi occhi e non gli danno pace, così come le parole del padre del piccolo Miguel: «Lei è padre, riuscirebbe a dormire sapendo che sua figlia è stata rapita e che nella sua camera il suo letto è vuoto?». Da qui lascia il lavoro alla Sicurezza Interna e fonda Operation Underground Railroad (O.U.R.), un’organizzazione che si adopera in tutto il mondo in collaborazione con le forze dell’ordine e d’intelligence per strappare i bambini da ogni forma di schiavitù e rete di sfruttamento e restituire loro il sorriso insieme alla possibilità di ritornare a vivere la loro età come meritano (con le sue ‘missioni’ ne ha salvati 120). Nel caso di specie, agendo ‘sotto copertura’, è pronto a rischiare la propria stessa vita nella foresta colombiana pur di tener fede alla promessa fatta a Miguel e così liberare sua sorella dalle mani dei suoi stupratori.

Il film è interpretato da grandi attori, tra i quali uno straordinario Jim Caviezel (già protagonista de “La passione di Cristo”), Eduardo Verástegui, Mira Sorvino, Bill Camp. In America ha incassato ben 184 milioni di dollari, entusiasmando talmente i suoi spettatori che hanno voluto comprarne un biglietto anche per offrire la possibilità di vederlo gratuitamente ad altre persone. Si auspica dunque che anche in Italia possa trovare un’accoglienza simile, poiché è davvero un film che tiene col fiato sospeso e il cuore in gola fino alla fine e nel contempo fa luce su questa forma di schiavitù – la tratta dei minori che è «la “capanna dello zio Tom” del XXI secolo».

Insomma una storia concreta di eroismo nel quotidiano toccante e commovente, che infonde speranza, nella ferma consapevolezza che per quanti scandalizzano i piccoli sarebbe preferibile una «macina da mulino al collo».

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