09/07/2016

Bambini, questi sconosciuti! Ma la cicogna...?

In Europa non nascono più bambini. Tanto che la cicogna, anche lei nelle file dei disoccupati, può dedicarsi – come nella foto in evidenza – allo stretching.

A informarci della situazione, che non possiamo dire essere una novità, è l’Eurostat, che impietosamente rilava come nel 2015 l’Italia sia risultato essere il Paese europeo con meno nascite in assoluto.

Scrive l’Ansa: «Lo scorso anno l’Italia è risultato il Paese con il tasso di natalità (8 x mille, per un totale di 486mila nuovi bambini) più basso tra quelli dell’Ue. [...] Complessivamente, nei 28 Paesi dell’Unione, nel 2015 la popolazione è cresciuta passando da 508,3 a 510,1 milioni. Ma ciò, osserva Eurostat, è avvenuto solo grazie agli immigrati poichè tra i residenti le nascite (5,1 milioni) sono state inferiori alle morti (5,2 milioni). A guidare la classifica Eurostat dei Paesi con il maggior tasso di natalità sono l’Irlanda (14,2 x mille) seguita da Francia (12) e Gran Bretagna (11,9). In fondo alla graduatoria, prima dell’Italia, compaiono invece il Portogallo (8,3) e la Grecia (8,5)».

La verità è che oggi i bambini si uccidono (con l’aborto), si fabbricano su misura (con la fecondazione artificiale), si comprano (con l’utero in affitto)... lasciandosi guidare da logiche egocentriche ed edonistiche.

adulto_bambino_giocare_bambini_basket_famiglia_società«Quando voglio, se voglio e con chi voglio (conosciuto o sconosciuto), farò un figlio». E così, goccia dopo goccia, negli ultimi anni abbiamo dato vita a una società “bambina” dentro: «Voglio, quindi posso». Ma, quante volte ce lo siamo sentiti ripetere da piccolini che «L’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re»?

Arrivati a questo punto della situazione, dunque, una delle urgenze forse più impellenti è che gli adulti la smettano di comportarsi come bambini. Solo in questo modo, forse, torneranno a farli nascere, i bambini!

Sì, perché un bambino non è un oggetto che è possibile manovrare a proprio piacimento. I bambini sono persone con una dignità immensa, che nei primi anni di vita hanno bisogno di persone adulte che li guidino e li indirizzino nel cammino della vita. E per fare questo occorre essere responsabili, ossia adulti: una delle cose più trasgressive che si possa fare nel 2016! E una condizione dalla quale discende il saper mettere nell’ordine corretto i grandi valori della vita: dare origine a una famiglia fondata sul matrimonio “per sempre”; mettere al mondo dei figli e ed educarli; accettare il nostro essere creature limitate e mancanti, ma uniche e preziose... insomma, tanti concetti ormai démodé.

Intanto lunedì 11 luglio verrà celebrata la Giornata Mondiale della Popolazione (qui il Messaggio redatto per l’occasione dagli organismi dell’ONU), che quest’anno assume un significato particolare perché entro il 31 dicembre è prevista la nascita del sette miliardesimo abitante della terra. Ci auguriamo, come siamo tristemente abituati a constatare, che non si trasformi nella solita scusa per ripetere la bufala che «al mondo siamo in troppi».

I bambini sono il nostro futuro e, in tempo di crisi, è meglio investire sul sicuro! E questo per il bene e la realizzazione di ognuno, oltre che per il Paese, per la mamma e per la suocera...

Teresa Moro


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