21/11/2014

Indottrinamento gender: a Bolzano l’amministrazione a braccetto con l’Arcigay

Apprendiamo dal sito de “La Manif Pour Tous Italia” che l’amministrazione del Comune di Bolzano, nei giorni scorsi, ha dato seguito a un protocollo di intenti e di collaborazione stilato nel 2012 con l’associazione Arcigay locale, in cui si prevede “la promozione di una maggiore consapevolezza sui temi dei diritti civili e del superamento del pregiudizio legato all’orientamento sessuale e all’identità di genere sul territorio della città”.

Durante questo incontro, matura il progetto “Peer education” da introdurre con forza all’interno delle scuole bolzanine.

Visionando questo progetto sul sito e a firma dell’ Arcigay locale Centaurus, si legge:

Il progetto: In molte scuole e centri giovanili accadono discriminazioni di adolescenti LGBTIQ sotto forma di aggressioni verbali ed esclusione. Per prevenire Centaurus sta pianificando un progetto di Peer-Education nelle scuole, che viene per la maggior parte finanziato dalla mano pubblica.

Peer-Education significa imparare tra pari. Siamo convinti che i/le giovani apprendano nel miglior modo dai/dalle loro coetane*. È per questo che cerchiamo volontar* dell’età compresa tra i 16 e i 20 anni, che abbiano voglia di informare e sensibilizzare giovani e adolescenti sui temi dell’omosessualità e della transessualità.”

E ancora:

sei giovane (tra 16 e 20 anni) e ti senti di identità gay, lesbica e/o trans? Sei dichiarat*, sicur* di te stess* e ti piacerebbe aiutarci ad abbattere pregiudizi ed discriminazioni legati all’orientamento e all’identità sessuale?”

Sorvoliamo sulla nuova ed artistica forma grammaticale atta a sovvertire i più comuni e non ancora desueti usi delle desinenze che in italiano identificano il maschile e il femminile sostituendoli con l’asterisco, ma non si può acconsentire all’utilizzo dei ragazzini (anche minorenni) per veicolare le proprie ideologie; una pratica da condannare fermamente.

La cosa che stupisce ancora di più è che il criterio più importante che sarà utilizzato per la selezione di questi ragazzi e ragazze è il loro orientamento sessuale; unico fattore che quindi li rende in grado di parlare “alla pari” con i coetanei senza alcuna formazione specifica (se non un corso di due settimane).

La Manif Pour Tous Italia, continua:

“Non vorremmo che questi incontri, non opportunamente presentati alle famiglie, si rivelassero delle occasioni di propaganda gender, ovvero quella teoria non scientifica che nega la complementarietà maschio-femmina in natura poiché considerati degli stereotipi culturali da abbattere in favore di una cultura dell’indifferentismo sessuale. Ma ancora peggio, non vorremmo che, come già accade in altre scuole italiane, in questi incontri si tengano veri e propri incontri di educazione sessuale tenuti da persone non qualificate e che propongano un modello della sessualità evidentemente orientato esclusivamente ad una visione omosessualista con altrettanti inviti alla partecipazione di feste private.”

Questa tecnica di occultamento delle informazioni dagli occhi di tutti, ma che diventa chiara poi in fase di applicazione, come è successo a Perugia in un liceo scientifico, è da anni attuata a tutti i livelli e proprio in questi mesi in maniera pressante nelle scuole di ogni ordine e grado; ricordiamo che queste associazioni, anche con nomi come Amnesty Italia, cercano di introdursi all’interno delle strutture pubbliche per indottrinare i nostri figli a quell’ideologia dell’indifferentismo sessuale che in altri stati europei sta facendo danni enormi!

Redazione

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