30/12/2015

Femen sì o Femen no? Dal Brasile, la speranza!

Sono passati solo tre anni e Sara Fernanda Giromin è arrivata a rinnegare il suo passato tra le fila delle Femen brasiliane.

Cose che possono capitare? Certamente. Cose che infondono speranza? Certamente. Soprattutto perché la protagonista di questa storia è colei che ha fondato il gruppo delle Femen in Brasile; soprattutto perché le denunce al mondo femminista (e all’ideologia gender!) che provengono ‘dall’interno’, in quanto legate all’esperienza personale, sono sempre più incisive; e soprattutto perché la Giromin si è anche esposta pubblicamente contro l’aborto.

La ‘conversione’ a 360 gradi di Sara Fernanda Giromin – narrata in un agile libro dal titolo “Cagna, no! Sono stata tradita sette volte dal femminismo“, la cui vendita va in parte a finanziare la causa pro-life – è iniziata nell’ottobre di quest’anno, dopo la nascita del suo secondo figlio. Il suo primo bambino l’ha abortito. “Mi sono pentitaha affermato, secondo quanto riporta il sito LifeSiteNewsdi aver avuto un aborto e oggi chiedo perdono“. La nascita del suo secondo bambino l’ha infatti portata a concepire in maniera diversa la sua vita, tanto da spingerla ad affermare: “Per favore, donne che cercate disperatamente di abortire, riflettete attentamente su quello che volete fare. Mi è dispiaciuto molto quello che ho fatto. Non voglio lo stesso per voi“.

Accanto a questo, la Giromin sta denunciando al mondo la sua disillusione rispetto al femminismo e all’ideologia gender, arrivando a negare il suo bisessualismo (creato “artificialmente” per essere accettata nel gruppo) e a chiedere pubblicamente scusa – tramite un video pubblicato su YouTube dal titolo “Chiedo scusa ai cristiani per la protesta femminista” – per i gesti da lei compiuti nell’ottobre del 2014, quando si era baciata con un’altra ragazza seminuda di fronte alla chiesa di Nostra Signora di Candelária a Rio de Janeiro. Una foto che era diventata l’icona del disprezzo del mondo omosessualista nei confronti del cristianesimo.

Femen_We_Can_Do_It!_femminismo_utero-in-affittoLa Giromin aveva lasciato le Femen già nel 2013, denunciando il business collegato a queste forme estreme di protesta, ed era divenuta la leader di un nuovo gruppo femminista – aperto anche agli uomini – chiamato “Bastardxs“.

Salvo poi denunciare tutte le concezioni costitutive del mondo femminista. Su tutte, il fatto che il mondo femminista è in realtà contro le donne, contro gli uomini, contro le famiglie, contro il cristianesimo; e, al contrario, in favore dell’aborto, della prostituzione e della pedofilia, dell’uso di droga, del diffondersi del lesbismo e dell’omosessualismo...

Oggi la Giromin è una persona diversa. Ha cambiato strada. Gli effetti di questa trasformazione? “Oggi sono molto più felice e sono in grado di aiutare molto di più le donne“. Parola di ex-Femen.

Teresa Moro

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