28/11/2015

Gender, i limiti dell’uomo e il dottor Frankenstein

Il professor Paolo Gulisano – scrittore eclettico ma appassionato di fantasy, che ha recentemente pubblicato Il destino di Frankenstein (editrice Ancora) – la sera del 12 dicembre sarà a Rovereto per parlare di teoria gender, nell’ambito di un incontro organizzato da Notizie ProVita e da diverse altre associazioni.

Riportiamo un estratto dell’intervista che lo scrittore ha rilasciato ad Alessandra Corrente su La Voce del Trentino.

Dapprima spiega cosa è la teoria gender, che vuole la separazione tra sesso (naturale e biologico) e genere (costrutto socio psicologico) e che questa ideologia si sta diffondendo dall’America in tutto il mondo “con la pretesa di ridefinire radicalmente il concetto stesso di persona. È un’operazione di carattere culturale e politico, che rappresenta una vera e propria rivoluzione antropologica, con basi culturali peraltro antichissime: è una manifestazione dell’antica eresia gnostica: tu sei quello che decidi di essere”.

Poi dice del suo libro: «In realtà il mio libro, Il destino di Frankenstein è un libro non solo sul gender, ma su tutti i tentativi con cui l’uomo cerca di “giocare a fare Dio”, sostituendosi al Creatore. Da questo punto di vista la Letteratura del Fantastico è straordinaria: attraverso le varie utopie letterarie, di cui il Frankenstein di Mary Shelley è uno degli esempi più significativi, ci mostra cosa succede quando entra in azione un certo titanismo della scienza che non si mette al servizio dei bisogni dell’uomo, ma dei sogni di grandezza dello scienziato, la cui ambizione è sostituirsi a Dio e cambiare la creazione. Da questo punto di vista, così come dal laboratorio del dottor Frankenstein esce non una creatura ma un mostro, così dai vari laboratori attuali – biologici, ma anche sociologici – possono uscire altre mostruose caricature della natura e delle realtà naturali».

Rivolge infine un appello ai genitori: «Aiutate a crescere i vostri figli e le vostre figlie difendendo le loro coscienze dalla manipolazione mediatica che purtroppo li raggiunge in molti modi, attraverso varie forme di informazione, tra le quali si vorrebbe inserire d’autorità anche la scuola.

Per fare questo informatevi e formatevi sulle grandi questioni etiche e culturali, che tutti noi siamo chiamati ad affrontare.»

Redazione

Fonte: La Voce del Trentino

 

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