18/03/2016

Giovani, casti e felici. Spopola il movimento “Purex”

Giovani, casti e felici sono tre parole che possono stare assieme?

La risposta del mondo, e di certo la più diffusa, è: “Ovvio che no, i giovani hanno il diritto di divertirsi e di fare esperienze!“. Eppure c’è anche qualcuno che prova ad avanzare una risposta diversa, e non senza motivo.

Essere giovani, casti e felici è possibile, sostiene ad esempio il Movimento Purex – e con esso la Chiesa cattolica e molti altri – che recentemente ha trovato spazio sui maggiori quotidiani nazionali e in televisione.

Purex, nato in seno alla Chiesa Pentacostale nel 2011, è stato fondato da due fidanzati – oggi sposi – Giuseppe Punto e Stefania Spezzacatena. Pastori protestanti del Ministero Sabaoth hanno voluto condividere la loro esperienza, nell’intento di dare ad altri giovani la possibilità di vivere la bellezza della castità.

Il sesso, infatti, per tanti altro non è che un idolo: uno strumento per soffocare l’insoddisfazione, abbandonandosi a un piacere fine a se stesso; un sotterfugio per non stare di fronte responsabilmente a una relazione; un’azione compiuta solo ed esclusivamente per “essere al passo con i tempi” o per essere accettati...

E, nei giovani d’oggi, troppo spesso “sesso” non fa rima con “amore”. O, almeno, non con l’amore capace di sacrifici, di accoglienza, di attesa, di donazione incondizionata di sé all’altro...

Invece il Movimento Purex – e con esso la Chiesa cattolica, fin dalle origini – sostiene che “sesso” e “amore” possono stare assieme, ma solamente dopo il sacramento del matrimonio. Ogni cosa ha il suo tempo e l’unione sessuale è un gesto da riservato alla vita matrimoniale, perché solamente lì vi può essere una donazione totale e disinteressata, con l’assistenza dello “Spirito Santo” ( e chi ci crede sa che non è poco...). Un’unione vera, insomma... e generativa (carnalmente e spiritualmente)!

Il merito di Purex è quello di aver acceso i riflettori su un aspetto, quello della castità, troppo spesso considerato un tabù. Il pensiero comune vorrebbe infatti farci credere che  non fare sesso prima del matrimonio sia, fondamentalmente, “da idioti”.

Invece sono tante le testimonianze (anche di persone famose) che ci dicono che non solo la scelta della castità è coraggiosa, ma è anche la migliore. In primis per la coppia di fidanzati – che ha modo di trascorrere il periodo del fidanzamento all’insegna di una conoscenza vera, priva delle inevitabili influenze della ‘carne’ – ma anche per le relazioni in generale.

La cultura della purezza, infatti, non interessa solamente la sfera sessuale. Vivere in castità è un atteggiamento che può essere declinato in ogni momento del vivere quotidiano: cercando di prestare sempre attenzione al valore e alla dignità che contraddistinguono tutte le persone, e che presuppongono dunque il rispetto di se stessi e dell’altro.

Una sottolineatura, questa, che permette altresì di comprendere come si possa vivere castamente anche all’interno del matrimonio: in questo caso non astenendosi dall’avere rapporti sessuali, bensì rispettando nella totalità la persona che ci è posta accanto, senza utilizzarla per soddisfare i propri desideri.

Teresa Moro

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