14/05/2014

Intervista a Belletti, Presidente Forum Associazioni Familiari: la responsabilità della custodia della famiglia

In occasione del convegno “Non basta una giornata per la famiglia”, abbiamo deciso di intervistare Francesco Belletti, il Presidente nazionale del Forum Associazioni familiari, il quale ha parlato da padre di famiglia e da responsabile di un’organizzazione così importante, toccando più livelli interpretativi e d’intervento.

Domanda – Da padre e da marito, prima ancora che da Presidente del Forum della Associazioni Familiari, quali sono le prime esigenze da affrontare?

Belletti – Nell’ambito dell’esperienza quotidiana ogni istante in famiglia è importante. Ciò significa anche che non solo in casa ma anche il tempo trascorso a scuola od a guardare la televisione diviene qualificante. Quando troppi messaggi dell’attuale società non rappresentano i valori con cui vorresti alimentare i tuoi figli, devi assolvere ad una giornaliera cura che troppo spesso diviene nostro malgrado preoccupazione. Sei costretto a stare sempre in prima linea, senza sottovalutare nulla.

 

D – La politica cosa potrebbe fare per andare incontro alle famiglie?

B – La politica ha principalmente due emergenze da affrontare ed una responsabilità a cui rispondere.

Le prime. Sul piano economico si devono porre in essere tutta una serie di strategie per garantire il più alto livello possibile di autonomia economica della famiglia, attraverso politiche del lavoro e lotta alla povertà: in un contesto di vulnerabilità come da decenni non si presentava in Italia, lo Stato deve attivare politiche fiscali che non riducano la nascita di un figlio ad un fattore di impoverimento.

La seconda emergenza è rappresentata dai giovani: in Italia sembra un paese che ha paura di avere figli, non rendendosi conto –come del resto sempre più economisti rilevano- che le situazioni di crisi si palesano in realtà con altissimi livelli di marginalità giovanile. Le nuove generazioni sono un investimento, non una spesa.

Veniamo al piano più complesso, quello delle responsabilità, la principale delle quali è rappresentata dall’essere esempio. Un attore, un calciatore od un politico che non rispecchiano valori quali onestà ed integrità sono una minaccia per il vissuto dei propri figli. Ci si presenta dinnanzi, quindi, una vera e propria sfida della moralità coniugata con lo sviluppo del senso di responsabilità verso il bene comune, richiamo a tutti i cittadini, che siano essi lavoratori di base, imprenditori o politici.

 

D – Come Forum delle Associazioni familiari avete predisposto un manifesto con 12 punti da sottoporre quale impegno ai candidati in queste elezioni europee: quale il senso di quest’iniziativa?

B – Semplice: la consapevolezza che è attorno alla famiglia che tutto può e deve essere ricostruito. Ma la prima questione è definire chiaramente cosa si intenda per famiglia attraverso una descrizione precisa, basata sulla diversità sessuale e l’impegno generativo che la coppia si prende.

Più precisamente solleviamo il problema della custodia della famiglia, istituzione che non può essere costituita da chiunque, rivoluzione in atto anche attraverso l’arma del linguaggio e la distorsione del senso delle parole.

 

D – Da genitore, quale consiglio darebbe ad un padre od una madre che si trovano a dover affrontare le prevaricazioni di alcune istituzioni, soprattutto scolastiche, che veicolano la cultura gender ai nostri figli?

B – Come genitori dobbiamo prima di tutto prenderci carico del coraggio del giudizio e, con parole semplici, adeguate all’età del figlio, svelare gli aspetti ideologici che sottendono molti messaggi.

Il genitore non deve cedere il passo: deve vivere la relazione con il figlio in prima persona, non delegare eccessivamente, instaurare un legame con la scuola, non lasciar perdere nulla, nemmeno uno spot televisivo. In una parola: non lasciare solo il proprio figlio né rimanere soli.

In alcuni casi si necessita comunque di far sentire la propria voce e protestare in modo civile:  richiedere un incontro con un docente, parlare con il dirigente scolastico e, se necessario, attivare una discussione pubblica od una petizione.

 

D – Non rimanere soli. In tal senso, qual è il ruolo delle associazioni familiari?

B – Le associazioni sono un presidio, un punto da cui attivare una vigilanza attiva e specifica. Condividere un’idea comune di identità familiare, di responsabilità educativa e promuovere l’unione d’intenti tra i soggetti che a questi valori si rifanno.

Di base, comunque, il principale compito delle associazioni è la cooperazione propositiva, aiutando i genitori a sapersi organizzare e rispondere al meglio al proprio ruolo.

 

D – Infine, domani, giovedì 15 maggio, a Roma vi sarà un importante convegno sulla famiglia.

B – Importantissimo evento, a cui noi teniamo sin dal 2002, anche a fronte dell’oblio delle Istituzioni. La giornata internazionale della famiglia è un appuntamento istituito dall’ONU ma rimane data vuota per i vari livelli decisionali dello Stato.

Noi siamo convinti dell’importanza invece di creare un punto di confronto con la politica, motivo per il quale domani saranno coinvolti politici rappresentativi di vari partiti per coinvolgere loro sulla strada dell’urgenza di creare una priorità virtuosa nella promozione della famiglia.

Intervista a cura della Redazione

 

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