21/10/2015

Mamma e papà: parole semplici e universali

In tempi come i nostri sostenere che un bambino ha bisogno di “mamma e papà” è già rischioso. Affermare poi che questa mamma e questo papà devono rispettivamente essere di sesso femminile (XX) e di sesso maschile (XY) comporta il linciaggio. Ma tant’è, a noi le cose temerarie sono sempre piaciute e non ci stancheremo di proclamare la verità (si veda qui e qui).

Con questo articolo vorremmo portare l’attenzione su un fatto quasi banale, ma in realtà assai importante e portatore di un senso profondo: in tutte le lingue del mondo i termini “mamma” e “papà” si assomigliano.

Si guardi al termine “mamma”. Ecco come suona – secondo un elenco steso già un paio d’anni fa Vania Amitrano su Far-Famiglia – nelle altre lingue: “mom (inglese, danese e armeno), mamà (spagnolo e greco), mamàn (francese), mamae (portoghese), mom (tedesco, svedese e polacco), mama (olandese, sloveno, lituano, russo, ucraino, bulgaro, bosniaco, bielorusso, rumeno, serbo e croato), mamma (islandese, norvegese e lettone), maminka (ceco), mami (albanese), mamicka (slovacco)“. E, per accontentare anche le persone più scettiche, si noti che “persino in cinese, giapponese, indonesiano, swahili e altre lingue lontane la parola “mamma” si pronuncia mama, mentre in altre ancora, come hindi e tailandese, la pronuncia è più breve ma sempre simile: mam o mae“.

La spiegazione di questo fenomeno, ben lungi dall’essere una mera coincidenza, veniva così spiegata dall’Amitrano: “[...] le parole mamma e papà sono il frutto di un’esigenza connaturale al bambino, a tutti bambini del mondo, di dare un nome semplice alle due figure che nei primi anni della sua vita, dal suo piccolo e semplice punto di vista, reggono l’universo e le sue leggi e attorno al quale ruota tutto il mondo da lui conosciuto”. Due figure che danno senso all’esistenza del bambino, che lo aiutano a comprendere e interpretare il mondo e che – in virtù della loro differenza, nell’amore diventata complementarietà – giustificano la sua presenza.

Mamma e papà. Due termini disarmanti nella loro naturale semplicità, e forse per questo oggi così contrastati.

Redazione

P.S.: Apprendiamo da la Repubblica che le parole mamma è papà sarebbero, più che vocaboli, “veri e propri balbettii ritmici simili a un canto. Ambedue termini sono composti da vocali e consonanti facili e ‘a portata di voce'” e gli adulti non farebbero altro che “interpretare quel solfeggio pieno d’ incanto e di stupore alla luce delle loro abitudini fonetiche e delle loro attese affettive”. Insomma, i bambini non vorrebbero comunicare nulla e gli adulti dovrebbero interpretare meno.

Eppure l’esperienza quotidiana di chiunque abbia a che fare con bambini, anche molto piccoli, tende ad affermare che essi sono perfettamente in grado di dire cosa desiderano. E’ vero, magari talvolta scorgiamo nei balbettii dei bambini parole che vanno oltre l’intenzionalità dei bambini, ma c’è una cosa che forse sta (volontariamente) sfuggendo: tutti i bambini hanno bisogno di avere accanto a sé la mamma e il papà, sentire le loro voci, il loro odore, il loro affetto... Balbettii o meno, la realtà è questa.

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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