26/08/2015

Matrimonio gay: la sponsorizzazione della Festa dell’Unità

Il matrimonio gay di fatto, c’è già. Quantomeno vi sono tanti tipi di “famiglie”.

Nel Partito Democratico (e non solo) la pensano così. E se certi cattolici tacciono per paura, codardia e opportunismo, di sicuro non si può dare la colpa a chi sta al governo del Paese.

Oggi si apre a Bologna la Festa dell’Unità, storico appuntamento che per quasi un mese vedrà sfilare sul palco tutti i grandi nomi del Pd e numerosissimi dirigenti locali. Ecco alcuni numeri della kermesse, che riportiamo tanto per ricordare la potenza dei vecchi compagni nell’era Renzi: 32mila metri quadrati di spazio, 10mila volontari e un milione di visitatori attesi. Il Pd conta di ricavare 2,9 milioni di euro, per un utile di 280mila euro.

Ovviamente grande è l’attesa anche per l’arrivo del Presidente del Consiglio e segretario del partito Matteo Renzi. Il quale, se al Meeting di Rimini ha fatto il simpaticone tralasciando completamente temi come il ddl Cirinnà, i matrimoni gay, la famiglia naturale, l’utero in affitto e l’ideologia gender (d’altra parte nessuno dei cattolici presenti l’ha interrogato in materia...!), altrove ha però fatto capire che entro fine anno le unioni civili si faranno. Punto e basta. Dopo fughe in avanti e stop, infatti, pare che questo autunno sarà decisivo per accontentare il potente mondo LGBT italiano. Stremo a vedere.

Intanto, il Pd di Bologna è più avanti di quello nazionale e parla esplicitamente e strategicamente di una pluralità di famiglie. Così, chi prova ad opporsi al progresso civile, viene indotto a retrocedere, giustificarsi o, meglio ancora, tacere.

Benedetto Zacchiroli, responsabile comunicazione dei democratici bolognesi, ha infatti ideato degli spot radiofonici gay-friendly per invitare tutti alla Festa dell’Unità. Sul Resto del Carlino è possibile ascoltarli.

In pratica si dà la parola a tre famiglie diverse: una composta da due uomini, una da due donne e un’altra ancora da un uomo e una donna. Ciò significa che la famiglia naturale, ovvero l’unica famiglia, è in minoranza.

Questo il testo base che recitano le coppie: “Tesoro, c’è la Festa dell’Unità, hai visto il programma? Ci sono un sacco di dibattiti interessanti”. “Beh, a me interessa sapere della legge che riguarda noi e i nostri figli“. Noi e i nostri figli. Con buona pace di chi dice “unioni civili sì, adozioni no” oppure “è giusto che due gay stiano insieme ed abbiano tutti i diritti, ma i figli no, non siamo pronti e in Italia non accadrà mai” o ancora “va bene tutto, basta che i gay non adottino”. Signori, oggi è già domani. Bludental

Tutti e tre gli spot si concludono con un “Ti aspettiamo, come sei e con chi vuoi, perché la festa è una, una per tutti“.

Intervistato da Radio Città del Capo, Zacchiroli ha dichiarato che “le famiglie sono di vario genere: questa è la realtà in Italia“. Non contento e sollecitato dall’intervistatore, ha pure attaccato padre Giorgio Carbone (vergognosamente silenziato dal Meeting di Rimini per aver ribadito la verità), manipolando le sue parole.

Il martellamento mediatico per introdurre il matrimonio gay in Italia è sempre più ossessivo.

Per questo occorre non solo difendersi, ma ben organizzare un vero e proprio contrattacco in ogni campo e secondo le capacità di ciascuno. Non c’è tempo per riposare.

Federico Catani

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

 

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