28/12/2015

Omosessualismo e bambini: basta l’amore? (1/2)

Farebbe solo sorridere, se non ci fosse da piangere, leggere l’ennesima fesseria a favore della diffusione dell’omosessualismo diffusa a mo’ di tam-tam dai nostri ‘amati’ media. Ovvero dai mezzi di controllo (e di sanzione) del pensiero, di cui oggi siamo tutti vittime più o meno inconsapevoli.

Overton e Chomsky avevano ragione: a piccoli passi, siamo arrivati al punto-limite.

Qualsiasi cosa, qualsiasi violenza è oggi supinamente accettata dalle masse anestetizzate.

Perfino negare a un bambino il suo diritto naturale ad avere mamma e papà. Basta che i ricchi omosessuali siano accontentanti nelle loro pretese: perché oggi è logico affermare che un bambino può vivere benissimo senza genitori, senza madre e padre, chissenefrega, mentre due omosessuali, poverini, non possono vivere senza bambini.

Senza farseli fare, senza andare all’estero a comprarli dopo averli resi volontariamente orfani per poi reclamarne l’adozione da parte del compagno o della compagna dello stesso sesso.

E’ questo, in sintesi, il risultato che avremo con la legge Cirinnà.

E a chi non la pensa come il pensiero-unico impone, guai. Scatta immediatamente la punizione. Dico punizione perché la dittatura del pensiero unico, dopo medici e psicologi (ma sappiamo che qua e là anche i primi docenti sono già stati colpiti), ormai si appresta a calare la scure dei suoi diktat anche sui giornalisti. Dopo di che i giochi saranno davvero chiusi.

Tutti muti: vietato pensare, vietato dire.

Vietato difendere i diritti.

Il Grande Fratello ascolta.

L’ultima che ha fatto il giro della rete è di Biagio Antonacci*. Forse dietro la scia già tracciata da Ricky Martin (altro cantante...), nonostante le corde vocali in più che il cantante nostrano dice di avere e nonostante sia stato premiato come «Best male selling italian artist» cioè l’italiano che vende di più, non ha potuto fare a meno di appoggiare pubblicamente l’ideologia gender.

Lo fa non uno qualsiasi, ma l’ennesimo italiano “che conta”. Che ha un seguito tra i giovani. E nessuno o quasi, naturalmente, ha da ridire.

Questa, comunque, la dichiarazione del cantante: «Le coppie eterosessuali, gay, bisex, trisex, tutto quello che vuoi, meritano amore e meritano di dare amore. Ci sono tanti bambini che meriterebbero di essere cresciuti da persone che se lo possono permettere. È una legge che deve entrare in vigore prestissimo».

Chissà se sa quello che dice, il cantante.

omosessualismo_LGBT_semestre italiano_contribuenti_UEChissà se lo sa, di essere nel pieno dell’ideologia gender, la quale prende avvio dall’affermazione che uomini e donne sono uguali e solo biologicamente differenziati (le altre differenze sarebbero imposte dalla cultura). Affermando che “quindi” ognuno è maschio o femmina in base alla propria percezione, a come si sente, non a com’è per determinazione ontologica. Dal che deriva – sempre nella palude della gender theory – che l’indifferentismo sessuale comporta l’inutilità per i bambini di avere un padre e una madre. Anche diciotto genitori vanno bene”, sbraitava Giuseppina La Delfa.

Ma sì, che lo sa, Biagio. Come lo sanno tutti quelli che imbeccati dalle logiche del mercato si fanno promotori dei “nuovi diritti”, senza ovviamente, preoccuparsi di chi la pagherà cara.

Perché – e questo gli uomini di successo lo sanno benissimo – tutto ha un prezzo.

E qui il conto verrà presentato – salatissimo – ai bambini. Che devono essere banalmente “cresciuti” da “chi se lo può permettere”.

Logica di disumanità sferzante. Ma non è solo una questione morale. Si tratta, è bene ricordarlo, di uno pseudo-argomento che abbiamo già incontrato decine di volte: è la bufala “dell’orfanotrofio” (qui un’analisi critica).

In sintesi quest’argomento-patacca sostiene che ai bambini orfani non può essere negata la possibilità di adozione da parte di una coppia omosessuale principalmente per due motivi, collegati  fra loro:

  1. la famiglia originaria non c’è più (magari si tratta addirittura di un caso di abbandono), ed i bambini hanno urgente bisogno di affetto e di qualcuno che si prenda cura di loro e ...
  2. non è giusto negare questo affetto che il bambino potrebbe benissimo trovare in un contesto omosessuale per motivi ideologici: la priorità va data ai bisogni del bambino e se nessuno se ne fa carico perché non dare questa possibilità ad una coppia di omosessuali?

Peccato che – a parte che in Italia gli orfanotrofi non ci sono più – le famiglie naturali (con padre e madre) che si offrono per adottare dei bambini orfani sono circa 10 volte di più di quanto servirebbe e a parte il fatto che le coppie same sex i bambini se li fanno fare, li comprano su ordinazione, vorrei ricordare al cantante in cerca di ulteriori facili consensi che:

1) Il bambino che richiede di essere adottato ha subito un danno gravissimo.
2) Il bambino adottato ha, più degli altri, bisogno di un padre e una madre.
3) L’abbandono è vissuto dal bambino come una ferita molto profonda, accentuata dalla percezione della diversità oggettiva della propria condizione rispetto a quella della maggior parte dei coetanei.
4) Il bambino abbandonato cerca i suoi punti di riferimento in un padre e una madre – come qualsiasi altro bambino – e aspira a ritrovare ciò che ha perduto.
5) Nel più profondo di se stesso, visceralmente, egli desidera riavvicinarsi alla cellula base che gli ha donato la vita: un padre e una madre.
6) Il bambino adottato deve assumere i traumi simultanei dell’abbandono e della doppia identità familiare.
7) Più di un altro, il bambino ha bisogno di una filiazione biologica evidente. Poiché, più di un altro, non crede di discendere dal frutto di un amore. Qualcosa è andato storto e teme di non essere stato desiderato: non ha gli occhi di nessuno e non si riconosce in nessuno della sua famiglia di accoglienza.
8) È inoltre frequente che il bambino adottato rigetti uno dei due sessi. E’ dunque fondamentale che possa identificarsi in due genitori di sesso differente: a sua madre, poiché ha bisogno di riconciliarsi con la donna; a suo padre per conoscere la presenza di un uomo senza cui sua madre non avrebbe potuto avere bambini.

Per questi fatti, evidenti, l’adozione da parte di una coppia omosessuale aggrava di fatto il trauma del bambino abbandonato anziché attenuarlo, in quanto la catena della filiazione viene doppiamente spezzata: nella realtà dei fatti dal suo abbandono, a livello simbolico dal fatto dell’omosessualità dei suoi genitori adottivi.

 Altro che “love is love” e compagnia bella.

Che poi, l’abbiamo visto che cosa si nasconde dietro quest’altro sloganmica è vero che l’amore è sempre amore. Anzi. Come se fosse pacifico che i bambini per crescere non passano dall’attaccamento intra-uterino, poi da quello materno, via via individuandosi attraverso la differenza delle figure complementari di padre e madre. Come Madre Natura non a caso ha predisposto.

Alessandro Benigni

*NdR: L’uscita di Biagio Antonacci non è passata inosservata: è avvenuta all’interno di una popolare trasmissione RAI (con Panariello). Quagliariello, Gasparri, Malan e Giovanardi chiameranno la RAI e RAIuno a rispondere davanti alla Commissione di Vigilanza: se Antonacci vuol far propaganda alle sue idee (dicendo oltretutto delle bugie) lo facesse attraverso suoi canali privati e non attraverso il servizio pubblico pagato dai contribuenti. Per dettagli ulteriori sulle reazioni dei politici suddetti, riportate da il Tempo, si può vedere qui.

..............................e il discorso continua qui.....

 

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