30/03/2016

Prevenzione della sterilità? Si può, ma non rende (ad alcuni)

La prevenzione della sterilità e l’infertilità è possibile, anche se sono passati i tempi in cui la fertilità si credeva dipendesse dalle fasi lunari.

Informarsi nel campo della cura della sterilità e della infertilità non è semplice se si incappa nei consulenti sbagliati: il business della provetta porta altissimi profitti, quindi è fin troppo facile che le coppie alla ricerca di un bimbo si sentano dire: “Non c’è niente da fare”. Gli stessi interessi ostacolano la corretta informazione  a riguardo della  prevenzione.

Innanzi tutto c’è da fare un discorso culturale: occorre ribaltare l’idea che una giovane donna debba forzatamente scegliere tra i figli e il lavoro, con un’adeguata politica sociale che consenta davvero la conciliazione della professione con la famiglia. Fare un figlio non deve essere visto come un problema, un pericolo, una difficoltà da affrontare solo quando si è abbastanza maturi. La natura pone un limite di tempo che va considerato e rispettato. Il problema dell’età avanzata per il primo figlio è una delle prime cause di infertilità, attualmente.

Stiamo rubando ai giovani il diritto alla maternità e alla paternità e tentiamo anche di convincerli che è meglio così”,  ebbe a dire Rocco Buttiglione su Avvenire di qualche tempo fa: si sta normalizzando e incentivando l’idea che le coppie siano precarie e le convivenze provvisorie, ovviamente senza bambini.

Ci son poi tutta una serie di precauzioni igienico sanitarie comprensibili in modo anche intuitivo. Ne parla, ad esempio, il Progetto prevenzione Infertilità dell’Osservatorio Donna della Provincia di Milano.

Le infezioni dell’apparato genitale, vanno evitate e curate immediatamente il più presto possibile. Le donne che usano assorbenti interni devono essere particolarmente attente all’igiene: non andrebbero usati solo quelli, né per troppe ore di seguito, per esempio di notte. Le vaginiti e altri piccoli disturbi, a volte minimi e transitori, non vanno assolutamente trascurati.

Lo stress e l’affaticamento, gli impegni sportivi, le variazioni di peso eccessive e i disturbi alimentari possono interferire col ciclo mestruale e conseguentemente con la fertilità. Se a questo si aggiunge l’ansia del ”non posso rimanere incinta”, il problema si complica ulteriormente.

Il fumo andrebbe drasticamente ridotto, se non eliminato del tutto. L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata.

La natura ha dotato gli uomini dello scroto per tenere al riparo i testicoli dall’eccessivo calore. Quindi vanno evitate situazioni di surriscaldamento, posizioni sedute troppo prolungate e indumenti stretti.

Fare un esame precoce del liquido seminale, uno spermiogramma, curare per tempo il varicocele, consente di evitare, in seguito, problemi di sterilità per gli uomini.

Infine, ma non ultimo per importanza, la contraccezione e l’aborto volontario sono tre le cause di infertilità femminile. Ma questo, ovviamente, non ve lo dirà mai nessuno.

Una storia per esemplificare quanto il fattore psicologico ed emotivo possa essere determinante nel campo della fertilità.

“Io e mio marito dopo due anni di matrimonio, ancora non riuscivamo ad avere un bambino. Abbiamo cominciato a rivolgerci a medici e a centri specializzati. Abbiamo fatto cure ormonali, ogni tipo di analisi, abbiamo cercato di avere i rapporti  nel giorno e nell’ora indicata dai dottori. Niente. Eravamo giovani e sani, ma a me hanno diagnosticato un problema al transito degli ovuli nelle tube. Mi hanno prospettato un intervento chirurgico che – però – non è detto che sarebbe stato risolutivo. Abbiamo cambiato  diversi centri specialistici, diversi professionisti. Alla fine un professore universitario, un luminare, studia tutti i referti e tutta la vicenda e ci  prescrive una cura di… vitamine.

A quel punto abbiamo gettato la spugna. Se non avevano funzionato le cure e le tecniche poste in essere fino a quel momento, cosa potevano fare un po’ di vitamine?

Abbiamo così rinunciato all’idea di avere un bambino naturalmente e ci siamo rivolti al nostro Parroco, che fa parte di un ordine missionario e ha contatti con orfanotrofi in Sud America e in Africa, per avviare le pratiche dell’adozione.

Dopo pochi mesi, sono rimasta incinta: proprio quando “non ci pensavano più”. Ora sono mamma felice di ben quattro bambini”.

Lettera firmata, Roma

Romana Fiory

Fonte: Notizie ProVita, luglio 2015

 

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