14/07/2016

Prostituzione – Testimonianza shock alla Camera

Sappiamo che in Parlamento sono state depositate proposte di legge per la legalizzazione della prostituzione (sponsorizzate anche da Amnesty International, che ormai di diritti umani, si intende poco).

Abbiamo detto che – per fortuna – è stato depositata anche una proposta di legge “trasversale” (prima firmataria l’on. Bini – PD), che invece propone la punizione dei “clienti”. Infatti, come insegna l’esempio dei Paesi del Nord Europa, solo una tolleranza zero nei confronti di chi alimenta di fatto l’ignobile traffico di carne umana ha l’effetto di contenere l’espandersi della prostituzione, se non anche di farla regredire.

In Terris ha recentemente pubblicato una testimonianza davvero impressionante di una ragazza che è riuscita ad uscire dal giro della prostituzione. Ora collabora con la Comunità Papa Giovanni XXIII, che – tra le altre attività di grande rilevanza solidale e sociale – è impegnata anche ad offrire aiuto alle ragazze che sono sul marciapiede ed ha – insieme ad un gruppo Scout di Pistoia – ispirato la proposta di legge in questione.

Riportiamo integralmente la testimonianza di Giorgia, come è stata presentata alla Camera dei Deputati in occasione del deposito del progetto di legge.

“Mi chiamo Giorgia, ho 24 anni e vengo dalla Romania. Sono qui oggi per raccontare e purtroppo ricordare una parte dolorosa della mia vita. Avevo 17 anni quando sono arrivata in Italia, portata da persone che credevo amiche dei miei familiari. Loro mi avevano promesso un lavoro e io ho accettato vedendo quanto si stava male in famiglia, perché non c’erano soldi e non si mangiava tutti i giorni. Solo dopo ho scoperto di essere stata venduta come un oggetto e sono diventata la proprietà di qualcuno. Sulla strada mi hanno mandata con la forza, con calci e pugni, con le minacce e le torture delle quali ancora porto i segni nel mio corpo e in particolare nelle mie orecchie tagliate brutalmente dai magnaccia. Una notte ero fisicamente e psicologicamente distrutta, mi trascinavo per entrare nelle macchine dei clienti. Mi sentivo anche sporca e bruttissima perché mi avevano strappato tutti i capelli e si vedeva la cute… Le mie mani erano ferite, così anche le ginocchia e avevo dei buchi nella pancia che mi avevano fatto saltandomi sopra con i tacchi a spillo. Eppure questi uomini che voi chiamate clienti sono persone che come me vanno a fare la spesa, a comprare qualcosa di cui hanno bisogno, che sentono la necessità di appropriarsi di cose… Così anche io sono diventata una cosa da comprare, come quando si va dal macellaio. Non riuscirò mai a capire come una persona che si definisce uomo possa non avere pietà di una ragazza che sanguina, che piange e che soffre, facendo finta di niente, comprarla per chiedere di fare sesso mentre piange e sta male. Per me questi clienti, non saranno mai uomini ma persone disumane, senza cuore. Ciò che mi addolora è quando si parla della prostituzione come un lavoro… Per me è una tortura così come lo è per le tante giovanissime donne che oggi vado ad incontrare con la comunità Papa Giovanni, con don Aldo, sulle strade per convincerle a uscire da questo inferno, trovare il coraggio di scappare. Il tutto non è facile ma sarà possibile se lo Stato, chi comanda avrà la volontà di fare leggi per fermare queste persone disumane. Quando mi picchiavano speravo sempre nell’arrivo di qualcuno che potesse liberarmi da quella trappola. Quando finalmente dopo mesi per la prima volta arrivarono i carabinieri fui veramente felice. Loro mi portarono subito in ospedale e poi in comunità. Spero che questa proposta di legge per fermare i clienti delle schiave diventi veramente l’inizio di una grande speranza restituendo alle giovani donne la libertà. Grazie”.

In Italia si stima che siano vittime di questi schiavisti tra le 75.000 e 120.000 ragazze. Il 65% si vende in strada, il 37% è minorenne, per lo più tra i 13 e i 17 anni.

Secondo la Commissione europea, sono 15.846 le vittime della tratta all’interno dell’Ue tra il 2013 e il 2014. Non solo donne, ma anche uomini e bambini, usati prevalentemente nell’ambito dello sfruttamento sessuale, ma anche per lavoro nero.

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.