12/08/2016

Sesso a 13 anni: il condom è gratis. Proposta shock inglese

La nostra società pare non poter vivere senza il sesso. Di sesso si parla tanto – per non dire sempre – in maniera più o meno diretta.

Basta accendere la televisione, guardare le pubblicità appese per strada, vedere un film o un programma comico... il centro è sempre quello.

In merito a questo, fa riflettere la proposta shock del Nice, l’Istituto britannico per la salute e l’eccellenza sanitaria, contenuta nella bozza di raccomandazioni rivolte agli enti locali: dare a tutti i ragazzini, a partire compimento del tredicesimo anno di età e fino ai venticinque anni, il condom gratuitamente (con tanto di App che segnala il punto di “rifornimento” più vicino). Un provvedimento che servirebbe – affermano i boss della sanità britannica, sapendo di mentireper ridurre il tasso di malattie sessualmente trasmesse. Il tutto in un contesto, quello inglese, che è già segnato da alti tassi di gravidanze e aborti tra le giovanissime, di pedofilia e di abusi sessuali.

Questa proposta non può che stimolare alcune riflessioni.

Il sesso – intendendo con questo termine l’atto sessuale compiuto da una copia eterosessuale – è di certo un aspetto importante della vita di ogni persona. Ma, appunto, “è importante”: non è strettamente necessario (si pensi a coloro che decidono di vivere la castità); non dev’essere totalizzante (ci sono molte altre cose interessanti, forse anche di più, nella vita!); non è imprescindibile nella vita di coppia  (esistono tanti altri modi per dimostrare l’amore e l’affetto al proprio partner)...

La nostra società ipersessualizzata ed edonista, invece, ha fatto del sesso un idolo, un must. Forse anche perché il sesso può essere un buon palliativo per riempire il vuoto esistenziale dettato dalla mancanza di valori e di relazioni profonde, in un continuo turbinio di emozioni forti necessarie per mantenere alto il livello di endorfine.

Il problema che sta ora diventando sempre più pressante è che, in questa folle rincorsa al piacere sessuale, vengono coinvolti anche i bambini e i ragazzi. Fin da piccolini vengono infatti bombardati di messaggi che incentivano al libertinaggio sessuale e che – ci auguriamo sia così – spesso collidono con la (corretta) spinta dei genitori e degli educatori a guardare ad ideali alti. E il vero problema forse sta proprio qui: abbiamo adulti che vivono senza valori e schiavi di una società ipersessaulizzata ed edonista, che propongono ai giovani di vivere diversamente. Ma questi ragazzi dove possono trovare dei maestri? Dei modelli di vita credibili?

E allora ecco che sono gli adulti, per primi, ad abbassare il tiro. Pur sperimentando (perché è così, anche se nessuno lo dice) che vivere “per il piacere” e senza ideali grandi cui tendere non è appagante, gli adulti offrono alle nuove generazioni quello che vivono, né più ne meno: il sesso quale palliativo per gustare qualche attimo di (finta) felicità.

Nel fare questo, oltre che “fregare” i nostri ragazzi dando loro le briciole (ma, appunto, ognuno può dare solamente quello che ha, non di più), si fanno anche passare i falsi concetti secondo cui la contraccezione servirebbe per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili e per diminuire il numero di aborti, che viene visto come una “cura” facile e indolore per la “malattia” della gravidanza, mentre invece è un dramma che segna per tutta la vita.

E alla fine da tutta questa vicenda non si hanno altro che “sconfitti”: gli adulti, che abdicano al loro ruolo di educatori; i giovani, cui vengono tarpate le ali; lo stesso sesso, che perde la sua valenza positiva per la coppia, non attrae più e forse non sarà neanche più necessario; la verità, che viene surclassata da ragionamenti ideologici... ma soprattutto viene svilita l’immensa dignità di ogni singola persona.

Teresa Moro

Fonte: AdnKronos

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