19/08/2014

Strapotere gender: no alle firme anti matrimoni gay

L’ottimo Rino Cammilleri (con due “m”) ha scritto un pezzo sulla Nuova bq.it, che ci parla di “complottismo” e della singolare motivazione del rifiuto del Parlamento lussemburghese di una petizione popolare pro famiglia: le firme erano state prese regolarmente, ma su supporto cartaceo...

___________________

Naturalmente i complotti planetari non esistono. Se esistessero, Elvis sarebbe vivo, Paul McCartney morto da un pezzo, gli alieni stanno rinchiusi nell’Area 51 e Marilyn è stata uccisa. Le teorie del complotto, molto diffuse in internet, offrono il fianco a un paio di obiezioni di principio. Una riguarda il segreto: più esteso è il complotto, più sono i complottardi, proporzionalmente minore è la capacità di restare in ombra. L’altra riguarda il cervello umano: credere ai complotti significa sopravvalutare l’intelligenza del nostro prossimo. Questo non vuol dire, certo, che non ci sia chi ci prova o che non ci sia stato. Ma provare è una cosa, riuscire un’altra, e gli apprendisti stregoni si sa cosa finiscono per combinare.

Di solito a denunciare gli altrui complotti sono i perdenti, che accusano gli avversari di aver vinto barando. Ma nella realtà concreta non si è all’asilo, dove il perdente defraudato può denunciare il trucco sleale alla maestra. No, la storia insegna che chi vince domina e chi perde subisce, talvolta anche la beffa oltre al danno. Detto questo, però, non si può non restare perplessi di fronte a fenomeni che, nati dai desiderata di una sparuta minoranza, dilagano supportati da mezzi potentissimi e vengono di fatto imposti a maggioranze che fino a poco tempo prima nemmeno ci pensavano. Stiamo parlando dell’ideologia gender e Lgbt. Se ne conoscono l’origine e i padri nobili. Ma poco si sa del perché e percome le organizzazioni più potenti del pianeta abbiano deciso di adottarne l’agenda e farne addirittura una priorità: l’Onu, l’amministrazione Obama, il Fondo monetario, poi, via via, tutti i colossi Usa, dalla Disney a Google, Apple, Facebook…

Anche questa viene dall’America, come il Sessantotto e il femminismo degli anni Settanta. Meglio: dalla sinistra americana, che può contare su Hollywood, gli intellettuali e gli artisti, i maggiori media e, soprattutto, un mare di denaro. E tuttavia ancora non si sa perché tutti i governi occidentali, uno a uno, si siano piegati (o lo stanno facendo) a un’ideologia estranea che, per giunta, sapevano almeno inizialmente impopolare. La quale, da buona ideologia, non si arresterà finché non avrà raggiunto ogni singolo essere umano.

 

 

Prendiamo ad esempio il piccolissimo Lussemburgo, importante solo come oasi fiscale. Ebbene, il 18 giugno scorso il suo Parlamento ha approvato i progetti di legge riguardanti le nozze omosessuali e la possibilità di adozione. La coalizione di governo comprende verdi, liberali e socialisti, perciò ovvia l’approvazione. Ma ci si è messo anche il partito cristiano-sociale di quel Junker che suscitò le ire di Cameron (fino al punto di minacciare l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue). Informa l’agenzia zenit.org che l’associazione lussemburghese «Défense de l’enfant» ha protestato, asserendo che l’iniziativa avrebbe come minimo richiesto una preventiva consultazione popolare. Naturalmente si è beccata dell’«omofoba» (anche gli slogan presentano una uniformità sospetta). Così, ha fatto ricorso al diritto di petizione, previsto dalla legge, per essere almeno ascoltata dal Parlamento. Ha raccolto le firme minime previste, parte online e parte su carta. Ma la petizione è stata rigettata con la singolare motivazione che il Parlamento non può prendere in considerazione firme su supporto cartaceo.

Eggià, siamo nell’anno 14 del Terzo Millennio, non si può ammettere che ci siano ancora in giro vecchietti che non sanno manovrare un computer e sfruculiare su internet. E poi sono appunto vecchi, legati a una concezione della vita superata.Comunque, l’episodio serve a confermare l’assunto: i popoli dovranno rassegnarsi anche a quest’ultima trovata di color che contano Oltre Atlantico (e, dunque, nel mondo). Petizioni, referendum? Ludi cartacei, come diceva Mussolini, pure quelli online. E chi insiste se la vedrà con le varie Corti supreme. La tabella di marcia, se si guarda agli ultimi quarant’anni, sembra davvero presa paro paro dal Brave new world di Huxley. Ma no, questo è complottismo…

Rino Cammilleri

banner-bussola-quotidiana

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.