17/08/2014

Utero in affitto – Thailandia: la ‘fabbrica di bambini’

La polizia thailandese sta indagando su un sospetto trafficante di esseri umani e la sua “fabbrica di bambini” di Bangkok, come abbiamo già scritto recentemente. Ora conosciamo anche il nome di Mitsutoki Shigeta, che ha 24 anni, è giapponese, ed è fuggito dalla Thailandia attraverso la frontiera di Macao la scorsa settimana, dopo che il suo appartamento a Bangkok è stato perquisito dalle autorità.

I nove bambini avuti da uteri in affitto di età compresa tra i sei mesi e l’anno, trovati nell’appartamento in questione, risultano figli biologici del sospettato, secondo i test del DNA effettuati.

Ulteriori certificati di nascita hanno dimostrato che Shigeta è il padre di altri sei bambini in Thailandia.

La sua attività è stata segnalata alle autorità da un’agenzia internazionale che si occupa di maternità in affitto, la New Life Global Network.

“Abbiamo fornito i nostri servizi a Shigeta una sola volta, ma lui ha chiesto di avere altri bambini”, ha detto la responsabile Kukunashvili al Bangkok Post. “Abbiamo avuto dei sospetti, soprattutto vista la sua età, e abbiamo rifiutato di procedere oltre avvertendo l’Interpol, la BBC, la CNN e l’ambasciata giapponese.”

La società sostiene di aver saputo che Shigeta aveva reclutato altri tre madri surrogate da un’altra agenzia. Alla domanda rivolta a Shigeta riguardo questo suo desiderio di avere tanti figli, lo stesso rispondeva di voler “avere una grande famiglia per poter avere più voti e vincere le elezioni in Giappone”.

Shigeta ha viaggiato frequentemente dentro e fuori la Thailandia e ha fatto uscire quattro dei suoi bambini passando dalla Cambogia, secondo la polizia thailandese. I restanti 11 bambini sono ora curati in una casa governativa tailandese. La clinica di inseminazione artificiale che Shigeta ha utilizzato è stata chiusa.

Intanto, dopo il caso di una coppia australiana accusata di aver abbandonato il figlio comprato perché affetto da Sindrome di Down, come avevamo preannunciato, la giunta militare del paese ha approvato in via preliminare un progetto di legge per rendere penalmente perseguibile la maternità surrogata commerciale.

 Per questo, una coppia omosessuale australiana è stata bloccata in partenza dalla Thailandia perché in possesso di un bambino comprato con la tecnica dell’utero in affitto. L’Australia sembra abbia fatto pressioni presso le autorità tailandesi, per ottenere l’emanazione di una disposizione transitoria per agevolare circa 200 coppie australiane e 150 bambini ottenuti da madri surrogate tailandesi, già in avanzato stato di gestazione.

I rapporti hanno evidenziato i costi per questo tipo di attività commerciale in Thailandia; circa 42.000 dollari americani di cui 10.000 vanno alla gestante.

Redazione

Fonte: The Guardian , News.com

 

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