30/08/2015

Famiglia sotto attacco: gli esempi di Vodafone, Renault e Jovanotti

La famiglia naturale, fondata sul matrimonio indissolubile di un uomo e una donna, fatta di fedeltà, sacrifici e amore non piace più.

Tutto congiura contro di essa. Basta accendere la tv, ascoltare la radio, leggere i giornali o passeggiare per strada. Annalisa Colzi, sul suo sito, analizza tre casi che dimostrano bene questa tesi.

Si tratta però di una minima parte di quel che si potrebbe esaminare. L’elenco è purtroppo molto, ma molto più lungo.

Prendiamo per esempio una delle ultime pubblicità della Vodafone. Ormai siamo talmente imbevuti della nuova cultura libertina e senza valori che nemmeno ce ne rendiamo conto o, se anche ce ne accorgessimo, siamo talmente anestetizzati che consideriamo sempre tutto come una quisquilia.

Eppure in questo spot si può chiaramente leggere un invito al tradimento e al divorzio.

Lo stesso dicasi della pubblicità fatta dalla Renault: una vera e propria celebrazione delle famiglie allargate, dovute a tanti matrimoni. Ovviamente il messaggio di fondo è: divorziare è bello e ci si vuole sempre tutti molto bene. Sappiamo che la realtà è un’altra, specie per i figli, costretti a patire la presenza di una pluralità di figure genitoriali, con tutti i problemi del caso.
Bludental

Annalisa Colzi poi cita Jovanotti. E’ noto quale sia il pensiero del cantante toscano. Qui ci limitiamo a due interviste, rilasciate al settimanale Gioia. Nel maggio 2011 diceva: “La vita di coppia è proprio un lavoro e non puoi prevedere quel che accadrà. Puoi impegnarti finché è possibile e fino a quando non ti esplode il cervello”. E concludeva: “Dio benedica le separazioni”.

Recentemente, invece, si è pronunciato in favore delle nozze gay: “Questa cosa del matrimonio ormai è innescata, è solo questione di tempo. E non dovrebbe essere decisa a maggioranza: se uno non vuole le nozze gay basta che non si sposi con un gay. Non stiamo parlando di legalizzare le macchine che vanno a 400 km orari, non è un incidente che ti può danneggiare”.

Non avrebbe potuto dire diversamente. Ormai sostenere certe posizioni è la condizione imprescindibile per mantenere il successo e vedersi aprire tutte le porte che permettono di guadagnare. Se sei “omofobo”, semplicemente non lavori. Così hanno deciso certe potenti lobby.

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

 

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