10/03/2015

Eutanasia – Parità di diritti? Morte per tutti

Se esistesse il diritto di morire (ma non esiste), dice Giuliano Guzzo nel suo blog, l’eutanasia dovrebbe essere un diritto per tutti, a prescindere dalle condizioni dell’individuo. Perché solo ai malati terminali, e non anche chi è infelice per altri motivi?

Se esistesse il diritto di morire, dovrebbe valere sempre e per tutti: per l’anziano solo, per il genitore depresso, per il disoccupato, per l’adolescente deluso da una storia d’amore; altrimenti che diritto sarebbe? Vogliamo discriminare?

Se esistesse il diritto di morire, lo Stato dovrebbe garantirlo come si deve, con efficienza, recapitando preventivamente a tutti cianuro a domicilio.

Se esistesse il diritto di morire, dovremmo ricordarlo a tutti, con bei cartelloni colorati all’angolo delle strade.

Se esistesse il diritto di morire, i medici farebbero meglio ad indossare camici color corvo, così da dare un tocco di professionalità al loro nuovo lavoro.

Se esistesse il diritto di morire, dovremmo costruire le case di riposo il più vicino possibile ai cimiteri, se non altro per risparmiare sulla benzina e contrastare l’effetto serra.

Se esistesse il diritto di morire, risolveremmo finalmente l’annoso problema delle pensioni, baby e non.

Se esistesse il diritto a morire, dovremmo filantropicamente farcene carico anche per chi ha difficoltà ad esprimere le proprie volontà, se no gli amici a che servono?

Se esistesse il diritto di morire, potremmo riciclare il Cottolengo e trasformarlo in un bella sala giochi per ragazzi sani e forti.

Blu-Dental

Se esistesse il diritto di morire, dovremmo cancellare dai nostri dizionari la parola “speranza” e farla sostituire con “illusione”.

Se esistesse il diritto di morire, non dovremmo però toccare la nostra amata Costituzione, infatti è già scritto tutto quanto nell’articolo  32, o almeno così dicono. (?)

Se esistesse il diritto di morire, in breve tempo, vivere diventerebbe una di quelle condotte scomode, da fare in silenzio, senza calpestare la sensibilità altrui.

Se esistesse il diritto di morire, quel romantico e umanissimo sentimento che è la tristezza perderebbe tutto il suo senso, perché la felicità diventerebbe condizione necessaria per vivere.

Se esistesse il diritto di morire, le lacrime in pubblico dovrebbero essere multate, infatti qualora uno avesse un problema – qualsiasi problema – avrebbe già la soluzione in tasca, senza bisogno di molestare nessuno.

Se esistesse il diritto di morire, l’unica buona ragione per fermare un suicida sarebbe non essersi prima assicurati che costui non abbia con sé dell’esplosivo: coi tempi che corrono non si sa mai.

Se esistesse questo diritto, quasi più nessuno direbbe ti amo da morire; se infatti uno già non volesse la sua vita, donandogli pure la propria gli si farebbe il peggiore dei torti. Sarebbe cattiveria allo stato puro.

giulianoguzzo.com

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