17/08/2016

Frances Gillett, la donna down più anziana del mondo

Non sono certo tempi facili per chi ha la sindrome di Down. Gli Stati democratici, infatti, non accettano più l’imperfezione, la malattia e la sofferenza. Ormai la mentalità eugenetica è predominante.

Ed è per questo che non si vedono più in giro bambini con trisomia 21. Avere la sindrome di Down è un motivo sufficiente per venire abortiti. Uccisi. Eliminati. È la “nuova” eugenetica dei Paesi liberal-democratici.

Eppure il progredire della scienza e della medicina ha consentito che i Down oggi riescano a condurre una vita normale e, nonostante tutto, serena.

Lo dimostra la storia di Frances Gillet (la donna nell’immagine sopra, ripresa dal sito del Daily Mail) una signora inglese con trisomia 21 che pochi giorni fa ha compiuto 75 anni, diventando così, a quanto pare, la donna down più anziana del mondo.

Frances ha avuto una vita piena di sfide, tra le quali il cancro al seno e la tubercolosi, che però ha brillantemente superato, dimostrando tenacia e coraggio davvero invidiabili. Ha vissuto con i suoi genitori fino a 20 anni fa, quando si è trasferita nella casa residenziale di Ely, nel Cambridgeshire, dove ha festeggiato il suo compleanno con famigliari e amici.

Negli ultimi anni, come accennavamo, l’aspettativa (e la qualità) di vita per una persona con sindrome di Down è aumentata enormemente. Eppure – bisogna ripeterlo all’infinito – basta tale diagnosi per venire ammazzati con un aborto.

Prima di Frances Gillet la signora più anziana del mondo con trisomia 21 era Dollie Grissom, di 74 anni e residente in Oklahoma. L’uomo down più anziano invece è stato Bert Holbrook, del Minnesota, morto nel 2012 a 83 anni. Ora invece ha preso il suo posto Joe Sanderson, di Cleveland, nel Lancashire, che a marzo ha compiuto 80 anni.

Visto tutto ciò, chi può ancora arrogarsi il diritto e la presunzione di dire che determinate vite non sono degne di essere vissute? Chi può azzardarsi ad uccidere qualcun altro solo perché “imperfetto”? La società del futuro o sarà accogliente nei confronti delle infermità del prossimo, oppure – come sta avvenendo – marcirà inesorabilmente.

Redazione

Fonte: Daily Mail

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