30/09/2015

Gender: Mario Adinolfi spiega l’ideologia in cinque “comandamenti”

Mario Adinolfi, autore di Voglio la mamma e direttore del quotidiano La Croce, sull’ultimo numero in edicola di Tempi ha fornito una sintesi chiara e precisa di quanto affermato dall’ideologia gender, individuandone “cinque comandamenti”.

L’articolo è concepito quale risposta ai “negazionisti” del gender, ossia a coloro che sostengono che non sia altro che un’invenzione del cattolicesimo più estremo e intransigente.

“Dicono – scrive Adinolfi – che «l’ideologia gender non esiste». Per la Giannini è, appunto, «una truffa culturale». E coloro che la diffondono meritano di essere perseguiti, addirittura, per via giudiziaria. Per Repubblica «la teoria del gender è un fantasma che si aggira per l’Italia». Per il Corriere della Sera «è solo una invenzione retorica, un idolo polemico pieno di niente». Eccetera. Con i vari megafoni di tv, giornali, reti militanti, schierati sulla linea delle direttive del ministro “antitruffa”. La causa negazionista lanciata dai gruppi Lgbt sembra aver trovato una sponda istituzionale. Ne prendiamo atto. Il ministro dell’Istruzione si sta pericolosamente avvicinando a sposare il capo di accusa formulato da Aurelio Mancuso, uno degli storici esponenti dell’Arcigay, secondo il quale «l’ideologia gender è una invenzione del Vaticano»?

In effetti, secondo papa Francesco «la teoria gender è uno sbaglio della mente umana» che si è radicato in una «colonizzazione ideologica» che ha assunto le forme del lavaggio del cervello riservato «alla gioventù hitleriana»”.

Ma cosa afferma l’ideologia gender? Ecco i cinque principi fondamentali, tra loro concatenati, individuati da Adinolfi.

In primo luogo sostiene che maschio e femmina sono uguali, “che l’uomo e la donna sono intercambiabili in ogni funzione, che solo una convenzione sociale e una oppressione di tipo storico-culturale ha cementato la donna in alcuni ruoli specifici, in particolare in ambito familiare, e da questo la donna va liberata”

Il secondo assunto è che il sesso biologico è modificabile: ognuno può scegliere liberamente a quale genere appartenere, facendo incetta tra 71 sfumature, e modificando nel tempo la propria decisione.

Il terzo comandamento mira a distruggere la famiglia concepita quale unione di un uomo e una donna che danno vita a dei figli. Questa visione sarebbe frutto di uno stereotipo culturale maschilista e sessista: al suo posto andrebbero oggi incentivate “le famiglie”, senza distinzione alcuna.

Il quarto aspetto riguarda la desessualizzazione dei genitori: “i figli – scrive il giornalista – non nascono più dal rapporto sessuale tra un maschio e una femmina, ma possono essere generati artificialmente da qualsiasi aggregato sociale”.

Naturalmente questo porta con sé, oltre all’idea che “mamma” e “papà” siano sovrabbondanti, un’apertura alla fecondazione artificiale (eterologa e omologa), alla pratica dell’utero in affitto. Fino a giungere, estremizzando, alla conseguenza che l’omosessualità verrà “proposta come modello di liberazione da condizioni sociali oppressive e, in passato, platealmente vessatorie”.

Infine, l’ultimo punto: la vera colonizzazione ideologica avviene attraverso la conquista dei mass media e della scuola. È quello cui stiamo assistendo ora: si passa dai più piccoli e indifesi, i bambini e i giovani, per plasmare una visione conforme ai quattro punti precedentemente elencati, naturalmente ben celati in corsi per “favorire la parità di genere”, per “contrastare il bullismo omofobico” e per “prevenire la violenza sulle donne”.

“Resistere – conclude Adinolfi – significa conoscere i princìpi guida di questa «colonizzazione ideologica» in atto, questi 5 comandamenti basati sul falso. Se questa è una ideologia che «non esiste», ora lo potrete con nettezza giudicare da voi. La realtà si può osservare o si può negare. La realtà sotto i nostri occhi, evidente a chiunque voglia vedere, è che questa ideologia marcia prepotente verso la realizzazione dei suoi obiettivi. Noi possiamo metterci in piedi, dritti, silenziosi davanti a questa colonna di carri armati. Oppure possiamo lasciarli passare, un po’ pavidi, un po’ complici. Scegliete voi. Io, per me, ho scelto. Ho due figlie e ho interesse che il mondo che costruiremo per loro sia fondato sulla verità, non sull’ideologia”.

Redazione

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