22/05/2015

La Questione Omosessuale – Parte terza

Segue – e finisce – l’analisi della questione omosessuale, scevra da pregiudizi politici e ideologici, che abbiamo cominciato l’altroieri, e proseguito ieri.

Le basi ideologiche del movimento liberal-progressista sono necessarie per comprendere la questione omosessuale

Con “L’Origine della Specie per mezzo della Selezione Naturale, ovvero della Conservazione delle Razze favorite nella Lotta per l’Esistenza” di Charles Darwin del 1859, nasceva una nuova interpretazione della realtà: le specie viventi non erano fisse nella loro creazione, così come ritenuto nel corso dei millenni, ma erano soggette a un processo evolutivo. La natura prevedeva una selezione degli individui più forti, anche sessualmente, a discapito di quelli inferiori. Per comprendere l’impostazione culturale del nostro tempo è indispensabile ricorrere a Darwin ed anche a Lamarck che prevedeva un adeguamento delle specie all’ambiente in cui le stesse vivevano e operavano. Senza comprendere la radice del movimento liberal-progressista è impossibile comprendere le rivendicazioni che da quel mondo giungono.

Anche se l’ipotesi Darwiniana non è mai stata scientificamente dimostrata, essa è entrata di diritto nei testi di scienze naturali e rappresenta la legittimazione scientifica del movimento politico liberal-progressista. Secondo l’impostazione evoluzionista, “dell’umana gente le magnifiche sorti e progressive” sono un tragitto costante e inarrestabile, per cui è possibile prevederne la direzione e anche facilitarne l’attuazione.

Il fatto che il mondo evolva è una realtà difficile da smentire, ma è necessario intendere cosa significa il termine evoluzione. BludentalSe si intende che dall’età della pietra in poi l’uomo è andato avanti evolvendosi dal punto di vista scientifico e tecnologico, è impossibile non essere d’accordo. Se per evoluzione si intende che tutto ciò che esiste sulla terra si è evoluto da una unica forma primordiale che si è andata diversificando nel corso del tempo in modo casuale fino a formare le specie vegetali ed animali che popolano la terra, allora la questione cambia radicalmente. Nel primo caso si tratta di prendere atto di una realtà, nel secondo si tratta di sottoscrivere una fantasia. Le innumerevoli ricerche effettuate nel corso del tempo non sono riuscite nell’impresa di dimostrare in maniera inoppugnabile quello che l’evoluzionismo darwiniano ha prospettato e, l’unica evoluzione realmente sperimentabile è quella all’interno della specie di appartenenza, la cosiddetta microevoluzione.

Com’è noto, Darwin applicò la sua teoria dell’evoluzione delle specie vegetali e animali anche all’uomo, evoluzione che andava intesa non solo a livello biologico, ma anche psichico, morale e sociale, il cosiddetto Darwinismo sociale che, nel secolo scorso, venne utilizzato come base scientifica per la teoria della superiorità razziale, con le conseguenze che conosciamo.

Un attento studioso e seguace di Darwin fu anche Sigmund Freud, il ricercatore che più si è speso nel tentativo di comprendere i misteri della sessualità umana. Freud mise in evidenza un elemento tanto diffuso quanto reale nel momento in cui la sessualità viene vissuta in maniera “libera”: il timore di gravidanze indesiderate. Questa è una realtà con cui si confronta la maggior parte degli esseri umani in età adulta, ed è questa la ragione per cui Freud ebbe a dire che l’umanità avrebbe raggiunto uno dei suoi massimi traguardi nel momento in cui si fosse inventato qualcosa che impedisse le conseguenze dell’atto sessuale, dato che, a suo giudizio, i disordini mentali erano il risultato della repressione delle pulsioni sessuali.

Nel mondo moderno questo traguardo è stato ampiamente raggiunto senza che il risultato finale sia stato quello previsto e auspicato da Sigmund Freud e cioè una popolazione meno affetta da disordini mentali. Così come era sbagliata la previsione sulla riduzione dei disordini mentali, come conseguenza della liberalizzazione sessuale, allo stesso modo era sbagliata la sua suddivisione della maturazione sessuale nelle tre fasi: orale, anale e fallica, che ha fatto versare fiumi di inchiostro a psicologi e psichiatri negli ultimi cent’anni. Le fasi della maturazione sessuale messe a punto da Freud non facevano altro che ricalcare i tre stadi dell’evoluzione embrionaria di Ernst Haeckel secondo il quale “L’ontogenesi è una ricapitolazione breve della filogenesi” dove per ontogenesi si intende lo sviluppo dell’organismo e per filogenesi lo sviluppo della specie a cui l’individuo appartiene.

Quindi ancora una volta l’impostazione utilizzata era quella che fa riferimento all’evoluzionismo e, nonostante sia stato ampiamente dimostrato il carattere filosofico più che scientifico della teoria evoluzionista e nonostante che figure usate da Haeckel fossero state inquadrate come delle fabbricazioni fraudolente, egli riuscì a far avanzare nella società l’idea del trasformismo dei caratteri che gli hanno consentito di inquadrare l’evoluzione umana come un fenomeno “progressista”. Le magnifiche sorti e progressive che ritornavano in veste non più poetica ma scientifica.

Quello a cui stiamo assistendo nel mondo post-moderno è il ripristino del Darwinismo sociale, adattato alla situazione attuale. Tutto evolve, la biologia, la psicologia, così come la morale e, attraverso questi meccanismi, evolve anche la società. Dato che, da Malthus in poi, il pericolo maggiore che incombe sull’umanità sembra essere l’eccesso della popolazione, il processo evolutivo prevede una riduzione della popolazione planetaria. Se il bene del pianeta è la riduzione della sua popolazione, allora l’evoluzione deve promuovere tutte quelle attività sessuali che sono naturalmente sterili. La riduzione della popolazione si ottiene non solo con la riduzione della natalità, ma anche con l’eliminazione delle persone che assorbono risorse economiche e rappresentano una zavorra per la società, in questo caso l’eutanasia rappresenta una utile via di uscita al problema sia dello spreco delle risorse sia all’eccesso della popolazione.

Man mano che il nuovo corso ha preso piede si sono aperti nuovi orizzonti per l’economia: pornografia, contraccezione, aborto, malattie sessualmente trasmesse e, soprattutto, il processo procreativo che passa dal dominio della natura, in veste di dono, a quello dell’uomo, come prodotto commerciabile. In questo modo l’economia propone e crea un nuovo blocco sociale che tenderà a perpetuarsi con ogni mezzo possibile, data la quantità di denaro che queste attività producono. Le risorse della collettività possono essere spese per costruire ponti, strade, acquedotti, case, chiese, ospedali, opere d’arte, oppure per creare un mercato pubblicitario che induce a consumi futili ed effimeri quando non dannosi: questa è la scelta che ogni società è chiamata a fare, ed è questa la ragione per la quale i fenomeni non possono essere valutati separatamente, ma devono essere inquadrati sia all’interno del tragitto culturale in cui si inseriscono che in base all’impatto economico che producono sul corpo sociale nel suo insieme.

La questione omosessualità dovrebbe essere inquadrata all’interno di una visione del mondo coerente e in sintonia con la realtà e non in base all’effimera maggioranza politica del momento; in questo compito la scienza (non politicamente corretta) dovrebbe poter dare il suo contributo, cosa che non accade, nello specifico settore, ormai da decenni.

La Rosa Bianca

 

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