01/11/2015

Omofobia – Al via la schedatura delle “persone pericolose”

Sei un fautore dell’omofobia? Sei razzista? Hai maltrattato un animale? Attento perché il tuo nome potrebbe da un giorno all’altro essere aggiunto al RIRO, il “Registro Italiano Razzisti e Omofobi“.

No, non è il primo d’aprile. Quanto leggete è tutto vero, a dispetto del fatto che perfino l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) ha pubblicato dati che dimostrano che in Italia non esiste alcuna ‘emergenza omofobia’.

Il RIRO, che vorrebbe fungere da baluardo della democrazia, “è un modo – si legge sul sito – di difendersi dalle persone pericolose che ogni giorno cercano volontariamente o involontariamente di fare del male al prossimo. Ogni sistema di controllo coercitivo del prossimo è stato caratterizzato da alcune terribili circostanze, come il marchio. [...] Lo scopo di RIRO è ritorcere quest’arma contro le persone che sono figlie di quel tipo di comportamenti, come razzisti, omofobi e altra gente simile,  RIRO e le persone che inseriscono i nominativi non cercano vendetta, ma come fratelli uniti, insieme avvisiamo altri fratelli della pericolosità di determinate persone, così che si possa starne alla larga, evitarle, emarginarle. In RIRO non inseriremo MAI indirizzi delle abitazioni dei nostri nominativi, PERCHE’ NON VOGLIAMO METTERLI IN PERICOLO, non vogliamo nemmeno punirli. Vogliamo soltanto difenderci dai loro modi di fare incivili e bizzarri allontanandoli dai consessi civili nei quali ci ritroviamo“.

bavaglio_Scalfarotto_Mancino_omofobiaPer inserire il nominativo di un omofobo, di un razzista o di una persona che ha maltrattato animali (mentre quelli che uccidono bambini sono degni di stima, ahinoi...) occorre sapere il suo nome e cognome e la provincia di residenza e descrivere dove, quando e come è avvenuto l’evento incriminato, allegando documentazioni oggettive dello stesso (foto, prove video o audio, log di chat...).

Una volta che il nominativo è stato approvato può essere cancellato solo ed esclusivamente se la persona incriminata supera il “Test Antirazzismo”, del quale non viene specificata la natura (forse verrà chiesto di farsi un taglietto per dimostrare che si ha il sangue dello stesso colore degli altri, chissà...). Test che, qualunque sia il suo esito, verrà reso pubblico.

Tutto chiaro, quindi? Assolutamente no! Se non altro perché nessuno ha ancora chiarito cosa si debba intendere con il termine “omofobia”. Forse sono omofobi e razzisti tutti coloro che sostengono che si nasce uomini (XY) e donne (XX), che l’unica famiglia che esiste è quella composta da un uomo e una donna e che i bambini hanno il diritto di nascere e crescere con e da una mamma (femmina) e un papà (maschio)?

Se così è, aspettiamo con ansia di essere aggiunti al RIRO: in fondo è degno di stima essere messi al bando perché si usa la facoltà della ragione!

Per intanto ci accontentiamo di rilevare che tra le persone “famose di questo mese” compare il giudice Carlo Deodato, al quale proprio qualche giorno fa abbiamo manifestato la nostra solidarietà dopo che la Gaystapo l’ha violentemente attaccato per la sentenza che ha dichiarato nulle le trascrizioni dei matrimoni omosessuali.

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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