13/05/2016

Omosessualismo e pedofilia: Terni celebra Mario Mieli

Omosessualismo e pedofilia, ma non solo.

Mario Mieli, l’intellettuale più rappresentativo dell’ideologia gender in Italia, morto tragicamente suicida a 30 anni, è l’autore del tristemente noto Elementi di critica omosessuale, pubblicato nel 1977.

Nel testo in questione Mieli scrive: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro”  (I, 8; p. 55). E ancora: “Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica. La società repressiva eterosessuale costringe il bambino al periodo di latenza. [...] La pederastia, invece ‘è una freccia di libidine scagliata verso il feto‘ (Francesco Ascoli)“. (capitolo I, 8; p. 61).

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Mario Mieli con il regista Guido Tosi

Oltre a questo – come se non bastasse... -, Mieli è anche stato un promotore di diverse parafilie [comportamenti sessuali molto atipici...] e di svariati tipi di perversione, come la coprofagia. “Mario Mieli si esibì più volte gustando merda e bevendo il proprio piscio pubblicamente come a fornire un supporto umano e pensante ai prodotti più nascosti e più inumani dell’uomo; come a farsi forte di quella merda con cui una società bigotta, borghese e clericale aveva tentato di coprirlo“, spiega il Circolo che porta il suo nome.

Il fatto che Mieli sia un intellettuale da studiare è dunque del tutto opinabile. Tuttavia, proviamo ad accettare l’idea che qualcuno abbia interesse a organizzare un seminario di studi su Mieli, come ha fatto l’associazione LGBT Esedomani di Terni. Non ci sorprende però che i cittadini abbiano levato vibrata protesta quando hanno visto sull’evento il patrocinio del Comune.

Di fronte alla protesta, si è cercato di mettere una pezza: il Comune ha affermato in un Comunicato Stampa di non condividere quello che scrive Mieli a proposito dei bambini ma, ha detto il Sindaco Leopoldo di Girolamo: “E’ indubbio il contributo dato dal filosofo Mario Mieli, attivista e teorico degli studi di genere, al riconoscimento dei diritti degli omosessuali. In un periodo, come quello attuale, risulta fondamentale diffondere studi sui ruoli legati al genere, interdisciplinari e multiculturali, capaci di decostruire stereotipi culturali e comportamentali che vanno contro l’affermazione dei diritti umani“.

Allora, se funziona così, attendiamo fiduciosi seminari celebrativi della figura del noto statista che disse:

  • Una riforma sociale deve fare tre cose: innanzitutto abbattere i muri che separano fra loro i diversi ceti sociali, per aprire ad ognuno la strada dell’ascesa sociale; quindi creare un livello generale di vita tale da garantire un minimo di sopravvivenza anche ai più poveri; infine provvedere affinché tutti possano essere partecipi dei benefici della cultura
  • ‘Adempimento del dovere’ significa: non agire per sé, ma servire alla comunità
  • Le basi granitiche sulle quali uno Stato può vivere non sono soltanto i meccanismi dell’interesse economico, ma il popolo concepito come un vero organismo
  • I partiti politici sono aperti al compromesso, le concezioni del mondo no

Sono pensieri per alcuni versi condivisibili, forse da approfondire. Di certo interessanti e su cui riflettere... Organizziamo un seminario? Quale Comune ci dà il patrocinio?

... ah, ops, sono frasi di Hitler.

Redazione


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