04/06/2016

Omosessualismo USA: Obama contro le terapie riparative

L’omosessualismo, ovvero l’ideologia della lobby LGBT, che vuole imporre a tutta la società la propria visione del mondo, negli Stati Uniti ha una diffusione particolare.

Il ‘modello americano’, per sua stessa natura, è aperto a tutto. Ma proprio per questo in genere permette l’esistenza e la coesistenza di gruppi e filosofie di vita radicalmente opposti.

Finora infatti, accanto all’associazionismo arcobaleno, hanno avuto modo di dire la loro anche quegli psicologi, come Joseph Nicolosi, che propongono agli omosessuali che lo desiderano di essere aiutati a uscire o comunque a controllare la propria condizione. Insomma, nessuna imposizione, nessun terrorismo psicologico, ma solo l’offerta di un servizio professionale utile per vivere meglio.

Ma la lobby LGBT e l’omosessualismo questo non lo hanno mai tollerato. E così si spiega perché in un recente comunicato ufficiale della Casa Bianca il presidente Obama ha denunciato come dannose queste terapie, rivolte, lo ripetiamo e sottolineiamo ancora, solo e soltanto a quanti vogliano eliminare, ridurre o controllare la loro attrazione verso persone dello stesso sesso.

Nel suo ormai tradizionale intervento in occasione del mese dell’orgoglio gay, il presidente degli Stati Uniti conferma la volontà della sua amministrazione di adoperasi per i bisogni e le esigenze della comunità LGBT. In questo senso, ad esempio, è da intendersi la politica obamiana sui bagni (e dormitori) di tutte le scuole pubbliche ed università, consentendo a ciascuno di usare lo spazio che ritiene più opportuno in base al proprio orientamento di genere. LGBT_omosessualismo_gay

Insomma, Obama vuole promuovere l’uguaglianza e lottare contro la discriminazione, per questo opera per sradicare ogni voce libera di dissenso. Ecco allora che si scaglia contro le cosiddette teorie riparative rivolte ai minorenni (trovando l’appoggio, ça va sans dire, di Hillary Clinton). L’obiettivo è silenziare quanti si ribellano all’omosessualismo imposto dalla lobby LGBT (come accade anche in Italia).

David Pruden, direttore esecutivo dell’Alliance for Therapeutic Choice and Scientific Integrity, rispedisce al mittente gli attacchi e le calunnie, sostenendo che tutti i membri dell’Alleanza ricorrono alla normale psicoterapia per aiutare i giovani che non desiderano provare attrazione verso persone dello stesso sesso.

Eppure, California, New Jersey, Oregon, Illinois, Vermont, e almeno due grandi città come Cincinnati e Washington proibiscono a quanti tra i minorenni lo vogliano, di ricorrere alle terapie per uscire dall’omosessualità.

Alla lobby LGBT – è chiaro – non interessa affatto l’aiuto delle persone omosessuali: le vuole anzi usare e sfruttare per i suoi interessi, sacrificandole sull’altare dell’omosessualismo. Pertanto, chi propone un’alternativa e una visione dissonante, viene fatto oggetto di campagne calunniose, imbavagliato e perseguito.

Se questa non è dittatura come la si può chiamare?

Redazione

Fonte: LifeSiteNews


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