09/10/2015

Utero in affitto – Se ne parlerà a Verona, ma Trento si mobilita

Venerdì 23 ottobre si terrà a Verona una giornata di studi volta a riconsiderare la questione dell’utero in affitto – dalla neolingua chiamato “Gestazione per altri”, GPA – nel diritto italiano. Promotori dell’iniziativa sono il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Verona e il Centro Interdisciplinare Studi di Genere dell’Università di Trento.

L’evento – si legge sulla locandina – intende favorire una ricostruzione sistemica del fenomeno e affrontare questioni che la dottrina non ha ancora considerato adeguatamente, quale la responsabilità dei diversi soggetti che possono essere coinvolti al di là dei committenti (legali, personale medico, ecc.), e le interazioni di un sistema multilivello, con particolare riguardo al contesto unionale e a quello euroconvenzionale”. Per fare questo, sono stati invitati ad alternarsi sul palco diversi relatori: Gilda Ferrando (diritto di famiglia), Univ. Genova; Stefano Canestrari (diritto penale), Univ. Bologna, Comitato nazionale per la bioetica; Maria Caterina Baruffi (diritto internazionale privato), Univ. Verona; Davide Diverio (diritto UE), Univ. Milano; Marta Tomasi (diritto costituzionale), Univ. Trento; Laura Calafà (diritto del lavoro), Univ. Verona; Alexander Schuster (diritto comparato e CEDU), Univ. Trento; Cristiana Fioravanti (diritto UE), Univ. Ferrara.

Alla luce di questo, oggi, 9 ottobre, il Consigliere Provinciale della Lista Civica Trentina Claudio Civettini ha depositato un’interrogazione dal titolo: “Il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere (C.S.G.) appoggia la pratica illegale dell’utero in affitto? Quali provvedimenti assumerà la Provincia?”.

utero_in_affittoLa pratica dell’utero in affitto è illegale ed eticamente discutibile, si legge nell’interrogazione: “A suffragio del fatto che sia pratica illegale si può citare la Suprema Corte di Cassazione, secondo cui «il divieto di pratiche di surrogazione di maternità è certamente di ordine pubblico» (Sent. 11.11.2014 n. 24001). Quanto alla discutibilità etica, per usare un eufemismo, dell’utero in affitto, pratica che ha dato vita ad un mercato che si consuma non solo a danno dei diritti dei bambini – che divengono oggetto di compravendita -, ma pure della salute delle donne”.

Per questo Civettini interroga il Presidente della Giunta Provinciale Bruno Dorigatti affinché risponda in forma scritta a cinque dettagliati quesiti, che riportiamo integralmente:

  •  Se corrisponde al vero che due componenti del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere, di cui una sarebbe la coordinatrice, parteciperanno, il prossimo 23 ottobre in quel di Verona, ad un convegno sulla “Gestazione per altri”, espressione accademica che definisce la pratica dell’utero in affitto che, oltre ad essere eticamente discutibilissima, risulta illegale al punto – specifica la Suprema Corte di Cassazione – che il suo divieto risulta «certamente di ordine pubblico» (Sent. 11.11.2014 n. 24001);
  • Se la Provincia di Trento eroga dei finanziamenti al Centro di Studi Interdisciplinari di Genere e, in caso affermativo, a quanto ammontano esattamente;
  • Quale è la posizione della Giunta provinciale nei confronti della maternità surrogata;
  • Se non reputa sconveniente, per usare un eufemismo, che l’Ente provinciale sovvenzioni realtà i cui componenti – non già a titolo personale, ma proprio in ragione dell’appartenenza ad una realtà come, per esempio, il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere – attraverso partecipazioni a convegni ed iniziative, sembrano appoggiare (o comunque non condannare con chiarezza) pratiche illegali, contrarie all’ordine pubblico e che comportano, fra l’altro, un vergognoso sfruttamento della donna oltre che la compravendita di bambini;
  • In caso affermativo, entro quali termini e secondo quali modalità intende dare disposizioni affinché l’Ente provinciale interrompa qualsivoglia collaborazione e, conseguentemente, ogni erogazione di contributi al Centro di Studi Interdisciplinari di Genere.

Redazione

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