14/11/2016

Valori, principi e mass media: intervista a Cascioli

Abbiamo avuto modo di parlare con Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana e de Il Timone, a proposito di informazione, valori, e principi non negoziabili

Presidente del CESPAS (Centro Europeo di Studi su Popolazione, Ambiente e Sviluppo), classe  1958, sposato e padre di due figli, ha iniziato a lavorare come giornalista ad Asia News. Tra le sue tante collaborazioni,  Avvenire, Radio Vaticana, e Radio Maria, Studi Cattolici, Mondo e Missione .

Ha scritto “Il complotto demografico” (Piemme 1996), che ha ricevuto il Premio Quarenghi nel 1998, e “La possibile globalizzazione” (Art 2004), “Le Bugie degli Ambientalisti”, per cui  ha ricevuto il Premio Ambiente &’ Sviluppo, istituito dal ministero dell’Ambiente.  Ci accomunano tante cose, anche l’esser presi di mira da piccoli blog isterici , violenti e menzogneri, dediti alla propaganda omosessualista. 

Ha condiviso con noi alcune sue considerazioni.

  • La NBQ è un ottimo mezzo di informazione e dirigerlo è senz’altro impegnativo. Lei poi ha accettato anche la direzione de Il Timone: un doppio impegno, un sacrificio eroico?

Nessun eroismo, la direzione del Timone che si è aggiunta a quella della Bussola, è la risposta a delle circostanze oggettive che si sono presentate, ed è anche in prospettiva di una maggiore sinergia tra le due testate, un quotidiano online e un mensile cartaceo. È un impegno possibile anche grazie all’aiuto di collaboratori molto validi.

  • La NBQ e il Timone sono due delle poche testate giornalistiche davvero libere e votate alla ricerca della verità. Non si sente un po’ “un Orazio solo contro l’Etruria tutta”, non si scoraggia di fronte al dilagare imponente della “cultura della morte” e della menzogna che domina nei potenti mass media ?

cascioliAl contrario, la situazione in cui viviamo chiede una maggiore responsabilità personale da parte di chi crede e vive la cultura della vita. Del resto, il nostro compito è seminare, non necessariamente saremo noi a raccogliere.

  • Nel mondo cattolico – inutile negarlo – si parla sempre meno di valori non negoziabili. Anzi a volte si dice proprio il contrario. Sicché a noi di Notizie ProVita (che ci occupiamo esclusivamente di bioetica) ci sembra di lottare davvero contro i mulini a vento. Cosa ci può dire a proposito e quali consigli ci può dare?

Mi permetta di correggerla: sono princìpi non negoziabili e non valori. È una differenza molto importante. Se fossero valori avrebbe ragione chi sostiene che tutti i valori sono uguali e quindi non si può dire che uno sia più importante dell’altro. Invece i princìpi sono il fondamento di ogni ordine sociale, sono quei princìpi senza i quali tutti i valori conseguenti crollerebbero. Vita, famiglia, libertà di educazione, sono le fondamenta di una società. Se si minacciano queste fondamenta viene giù tutto l’edificio sociale, come sta in effetti accadendo all’Europa. È come per una casa: certo che sono importantissime porte e finestre, e ovviamente anche i muri divisori interni, ma senza fondamenta anche la casa più bella esteticamente è destinata alla rovina. Però ha ragione quando dice che questa semplice verità, che è una legge naturale, oggi è disconosciuta anche nella Chiesa. E questo è un dramma, perché indica che anche nella Chiesa c’è un certo disorientamento. È la conseguenza anche dell’abbandono di una catechesi sulla Creazione, perché certi princìpi sono collegati direttamente al progetto originale di Dio sull’uomo. Dobbiamo renderci conto che bisogna ricominciare dalle fondamenta, dall’Abc, a tutti noi è chiesto di “rendere ragione della speranza che è in noi” e non mollare mai neanche un centimetro sulla verità.

  •  Dal suo punto di vista di giornalista, la maggioranza degli italiani ha ancora a cuore certi valori, certi temi bioetici (vita, famiglia, droga)?

Credo di sì, malgrado la descrizione che del popolo fanno i media. Però c’è una difficoltà sempre maggiore ad affrontare i problemi che si presentano e a resistere alla pressione della cultura dominante che ci invade attraverso giornali, radio e tv. Le persone, le famiglie sono sempre più sole ed è importante saper anche offrire una compagnia.

  • Cosa direbbe a un ragazzo omosessuale oggi? E a un attivista gay?

Non c’è una risposta standard, partirei dalla persona che ho davanti, la verità passa sempre da un rapporto umano. Ma mi hanno molto colpito alcune testimonianze di persone che erano omosessuali e a un certo punto hanno fatto un percorso per recuperare la propria identità eterosessuale: tutti rammaricati perché per lungo tempo non hanno mai trovato nessuno che almeno dicesse loro che c’era un’alternativa, la possibilità di un cammino per uscire dalla sofferenza dell’omosessualità. Ecco, credo sia importante anche saper dare questa semplice informazione, che ci sono professionisti e comunità che accolgono e sostengono in un cammino le persone con tendenza omosessuale che non si accontentano di chi dice loro che è tutto normale, che tutto va bene così.
Per quanto riguarda gli attivisti gay, che sono ben altra cosa rispetto alle persone con tendenze omosessuali, è ovviamente molto più difficile stabilire un rapporto, vista la carica ideologica che li caratterizza. Ma provare ad aprire un dialogo vero si può comunque e si deve sempre fare.

  • Da un punto di vista strettamente bioetico noi temiamo fortemente che se vincesse il sì al referendum scongelerebbero immediatamente la proposta di legalizzazione della cannabis , approverebbero a spron battuto l’adozione gay e una delle leggi in cantiere sull’educazione gender nelle scuole, magari obbligando gli insegnanti, anche contro i dettami della loro coscienza... e il MIUR emanerebbe subito le famose linee guida in questione (che ancora tiene chiuse con ritegno nei cassetti). E poi a gennaio l’eutanasia. Che ne pensa?

Non è un timore, è una certezza. Si può sbagliare sui tempi di approvazione ma non sulla volontà che c’è di approvare tutti questi provvedimenti il più in fretta possibile.

Perciò, coraggio, andiamo a votare (il quorum non serve!) e andiamo a votare NO. Ringraziamo Cascioli per le sue parole come sempre limpide e ragionevoli e gli auguriamo “buon cammino” sulla Via della Verità e della Vita che da tempo ha intrapreso.

Francesca Romana Poleggi


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