Il presidente della nostra ProVita onlus, Toni Brandi, e il prof. Pino Noia, ginecologo, docente di medicina prenatale al Policlinico Universitario Gemelli e Primario dell’Hospice Perinatale, da tempo denunciano il mercato degli ovociti e dell’utero in affitto.
Nessuno ne parla, ma si tratta di una realtà assai diffusa e necessaria per rendere possibile la pratica della maternità surrogata. Con grandi rischi per la salute delle donne. Le quali non “donano” ovuli, ma li vendono. Magari per pagarsi gli studi.
In occasione della conferenza stampa tenuta al Senato lo scorso 9 febbraio, Brandi e Noia sono stati intervistai dalla giornalista Sara Fornari di Telepace.
Hanno avuto così occasione di denunciare la nuova forma di schiavismo cui si sottopongono le donne che vendono il proprio corpo (ovociti o utero che siano) per qualche soldo. Con grave danno – lo ripetiamo – per la stessa salute fisica.
Lo testimonia molto bene il documentario Eggsploitation.
Il tutto per il capriccio (e non per il “diritto”) di coppie ricche, generalmente omosessuali. E senza alcun rispetto per i bambini.
Infatti, il bambino che così viene commissionato e comprato, è scientemente privato della mamma, nonostante biologicamente si trovi ad avere ben quattro genitori: la donna che vende gli ovuli, quella che affitta l’utero e l’eventuale coppia di uomini gay che lo pagano.
Dietro tutto ciò vi è il business. Per questo i poteri forti finanziano l’agenda LGBT.
Con buona pace di ogni tipo di umanità e del rispetto per la dignità delle persone, che in questa maniera diventano delle cose, da usare quando servono e da gettare quando non funzionano più.
Le adozioni gay, in qualunque forma siano proposte, aprono la strada a tale abominevole ed orrendo mercimonio. Che in Italia per il momento è vietato. Ma fino a quando? Per questo occorre informare e tenere alta la guardia. I nemici della famiglia infatti sono sempre all’opera e devono trovare da parte nostra continua e tenace resistenza.
Ecco la video-intervista:
Redazione