11/08/2015

Utero in affitto – La Corte Federale Svizzera dice NO

La Corte Federale di Losanna, il più alto tribunale della Svizzera, ha rifiutato di riconoscere legittimità alla pratica dell’ utero in affitto.

La pronuncia  riguardava il caso di due omosessuali maschi che avevano comprato un bambino in California, dove risultavano entrambi genitori del piccolo. 

Tornati in Svizzera il Cantone di San Gallen ha ratificato la situazione, mentre l’ufficio che corrisponde alla nostra Procura della Repubblica ha impugnato il riconoscimento, in quanto per la legge svizzera può essere padre solo chi ha un legame genetico col bambino.

La Corte Federale è della stessa opinione: è illegale registrare come padre un uomo che non ha legami biologici col bambino. Ha sancito la Corte che tutto ciò è incompatibile con i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico svizzero e con i valori etici del Paese: il bambino deve essere protetto. La pratica dell’utero in affitto lo degrada a merce che può essere acquistata su ordinazione.

Ha inoltre rilevato che il corpo delle donne non può essere commercializzato.

La legge svizzera vieta l’utero in affitto. I legali della coppia invece insistono sul fatto che la Corte ignora il diritto del bambino che rimarrebbe senza un’adeguata protezione legale e sociale nel caso in cui il padre biologico dovesse morire.
Bludental

Essi fingono – ovviamente – di ignorare che è proprio la legalizzazione dell’utero in affitto a permettere situazioni di grave incertezza giuridica circa la sorte dei bambini e la responsabilità degli adulti che – da genitori – dovrebbero prendersi cura di loro nel loro esclusivo interesse.

L’esempio che ultimamente è stato riportato da alcune testate on line, come In Terris, (ed è uno fra tanti) è quello del piccolo Charly, commissionato a una giovane bisognosa in Inghilterra. La coppia gay non paga puntualmente, la donna perde uno dei due gemellini che portava in grembo su commissione, si rende conto di amare l’altro e decide di tenerlo per sé. Ma siccome la pratica in UK è legale, visto che la madre percepisce meno di 15.000 sterline per vendere le sue viscere, il bambino ora non si sa di chi sia ed è al centro di una disputa legale esattamente come fosse la proprietà di un bene (immagino per esempio alla scadenza di un contratto di leasing mal stipulato o male interpretato dalle parti).

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

 

Firma anche tu!

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.