La maggior parte di noi non presta molta attenzione alla questione dell’aborto selettivo del sesso, forse perché pensiamo che non ci riguarda o forse perché non ci rendiamo conto quanto sia diffuso.
Siamo tutti consapevoli del controllo della popolazione che si verifica in Cina con la sua politica del figlio unico. La maggior parte dei genitori non vogliono un ragazzo, così nel corso degli anni, il rapporto tra maschi e femmine nati si è notevolmente modificato. Nel 2004, il rapporto era di 121,2 maschi per ogni 100 femmine. Il rapporto naturale è 103-106 ragazzi per ogni 100 femmine.
Ma non è una questione solo cinese.
In Vietnam, molte famiglie vivono con l’idea che solo i ragazzi possono ereditare beni di una famiglia.
Una di queste donne aveva già partorito quattro figlie, ed era caduta in depressione per il semplice fato di non riuscire a concepire un figlio maschio. Recentemente ha ammesso, con una intervista alla televisione vietnamita, di aver abortito 18 neonate al fine di dare al marito il figlio che voleva.
Le indagini portate avanti da live action rivelano la realtà sconvolgente della discriminazione sessuale negli Stati Uniti – la volontà degli abortifici di Planned Parenthood di far abortire le bambine piuttosto che i bambini.
L’aborto sesso-selettivo è diffusissimo perfino nel Regno Unito, con la benedizione della giurisprudenza.
Questo dimostra quanto le logiche dei “pro choice” americani riguardo l’aborto siano un insieme di raffazzonate scuse; l’aborto è, oggi più che mai, utilizzato per una selezione sessuale dell’umanità; un qualcosa che neanche i gerarchi nazisti, probabilmente, avevano mai pensato.
Redazione
FONTE: LifeSiteNews