21/08/2014

Aborto clandestino e donne morte: quello che le statistiche non dicono

Merita una seria considerazione la riflessione dell’amico dott. Renzo Puccetti pubblicata sul portale di Libertà e Persona qualche tempo fa, a commento della vicenda dell’ospedale Tatarella, a Cerignola di Bari, dove un ginecologo e un anestesista, NON obiettori, si facevano pagare in nero, per accelerare la procedura dell’aborto. Con l’occasione Puccetti riflette sul numero di aborti clandestini che sono stati stimati dall’ultima relazione ministeriale in circa 15.000. Una cifra davvero spropositata, considerando che l’aborto è legale da 40 anni: ma la 194 non serviva per eliminare il triste fenomeno?

Inoltre Puccetti prosegue sostenendo che – in realtà – il numero di essi è ancora più alto: molti aborti fuori legge, infatti, si “travestono” facilmente da aborti spontanei, soprattutto grazie alla diffusione dei vari veleni abortivi, tipo la RU486. Per i numeri e le statistiche a sostegno di questa tesi, rimandiamo ancora all’articolo citato: non è questo il punto che volevo far notare in questa sede.

Quello che vale la pena rimarcare è quanto sia relativa l’affidabilità dei numeri statistici in campi eticamente così delicati.

Rassegnamoci a prendere consapevolezza che non sapremo mai – veramente – quante donne ricorrono all’aborto fuori termine. Né sapremo mai quanti bambini abortiti tardivamente muoiono sui freddi tavoli operatori, o in mezzo ai rifiuti ospedalieri. Né quante donne in realtà muoiono per complicazioni post aborto (il decesso può essere facilmente classificato per setticemia, emorragia o altro. Persino l’ONU ha dovuto porsi il problema.

 

 

Ma non è dato sapere in realtà neanche quanti medici praticano l’eutanasia e l’espianto di organi in modo spregiudicato, se non illegale (come continua ad avvenire in Belgio e nei paesi che hanno consentito per legge di eliminare le persone scomode...).

Certo, c’è tanto male nel mondo. Tanta zizzania che cresce in mezzo al buon grano. Non sta a noi fare la mietitura.  Ma noi possiamo  e dobbiamo cercare la Verità e diffonderla, gridarla dai tetti, se necessario. Un  primo passo è fare attenzione a quello che le statistiche non dicono. 

Francesca Romana Poleggi

P.S. Cliccando sui link evidenziati potrete leggere molto di quello che le statistiche non dicono...

 Blu-Dental

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