14/04/2015

Aborto = diritto; feticidio = omicidio: qualcosa non va!

Chi pratica l’ aborto non è un assassino?

In America è avvenuto un doloroso fatto di cronaca che ha sollevato il dibattito su come debba considerarsi il feticidio. Poi bisognerebbe capire se c’è una differenza tra un feticidio ed un aborto: cambia il nome, il consenso della madre, ma il fatto è lo stesso.

A seguito di quell’evento di cronaca, i sondaggi dicono che la maggior parte degli americani considera i bambini nel grembo della mamma come persone, e sostengono che coloro che uccidono un feto  dovrebbero essere accusati di omicidio.

Il fatto di cronaca è dello scorso mese: una terribile aggressione ad una donna incinta a Longmont, in Colorado. Un uomo armato di coltello le ha inferto una lacerazione sull’addome causando la fuoriuscita e la morte del feto, e lasciando la donna seriamente ferita.

Stranamente, però, l’imputato Dynel Lane non è stato accusato penalmente della morte del bambino non nato. Diversamente da altri Stati americani, in Colorado, una persona non può essere accusata di omicidio per aver ucciso un feto, perché lo Stato richiede le prove di una “vita nata” per considerare la morte un assassinio. Sono più o meno le stesse ragioni che ha addotto la Corte Suprema (e poi anche la giurisprudenza italiana) per giustificare l’aborto, ai tempi della famigerata sentenza Roe vs Wade.

Lo scorso anno gli elettori del Colorado hanno clamorosamente rigettato un emendamento costituzionale che voleva includere i bambini non nati sotto la definizione di “persona” agli effetti della legge statale.

Bludental

Invece, l’ultima ricerca di YouGov mostra che la maggioranza degli Americani, il 66%, ritiene che i feti nel grembo siano persone. Solo il 16% crede che i feti non siano persone. Tale maggioranza è trasversale ad ogni gruppo demografico intervistato, anche se tra i sostenitori del Partito Democratico e le persone che guadagnano sopra gli 80.000 dollari l’anno, solo il 56% dice che i feti sono persone.

Inoltre, il 76% degli Americani pensa che l’uccisione di un feto nel corso di una aggressione violenta ad una donna incinta, dovrebbe essere considerato omicidio.

La maggioranza degli americani pensa che la vita inizi al momento del concepimento.  Quanto al diritto all’aborto, il 56% degli americani pensa che l’aborto a richiesta non dovrebbe essere legale, il 17% sostiene che non dovrebbe mai essere permesso e il 39% lo ritiene giusto solo in speciali casi. Il 16% è favorevole all’aborto fino al primo trimestre, il 9% fino al momento in cui il bambino può sopravvivere fuori dal grembo, solo il 20% sostiene che dovrebbe essere sempre legale.

La statistica, si sa, non è una scienza esatta. Ma questi dati, anche volendo considerare un certo margine di errore, confermano che la legalizzazione dell’aborto è contro natura e contro il buon senso, voluta per questioni ideologiche dalle note lobby politiche ed economiche anti nataliste di cui abbiamo parlato tante volte.

In America i pro life da anni lavorano alacremente per far valere la natura e il buon senso. E i risultati ci sono stati.

L.T.

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