06/11/2016

Aborto e satanismo: ecco il mondo di Hillary Clinton

Hillary Clinton difende e sostiene l’aborto con una veemenza ed una determinazione tali da far impallidire persino i due mandati presidenziali di Barack Obama.

Grazie a Wikileaks si è potuto apprendere che se la candidata democratica alle elezioni del prossimo 8 novembre riuscisse ad andare alla Casa Bianca avremmo a che fare con uno dei capi di stato più fanaticamente abortisti del mondo.

Il fondamentalismo di Hillary poi sembra essere impregnato di satanismo. Recentemente si è appreso che il capo della sua campagna elettorale, John Podesta, riceve inviti a cena da Marina Abramovic, “artista” nota per la sua, diciamo così, eccentricità. Podesta è stato invitato ad una “Spirit Cooking” a casa della Abramovic, ovvero ad una cena che si svolge sulla base di un rituale disgustoso elaborato da Alesteir Crowley, il padre del satanismo. Sarà un caso?

Sarà un caso che la tesi di laurea di Hillary (... Killary???) sia stata su Saul Alinsky? Alinsky (1909-1972), è stato ideologo del radical-comunismo, fund-raiser per le Brigate Internazionali durante la Guerra di Spagna (1936-1939); ha scritto il libro-manuale sulla organizzazione della comunità, “Regole per i radicali”, Rules for Radicals: A Pragmatic Primer for Realistic Radicals (1971)dedicato a Lucifero (qui il pdf). Per Alinsky Lucifero era “il primo vero radical–comunista della storia” (per altre informazioni, con i link a documenti originali, sui legami tra i politici americani e il satanismo vedere il blog No al Satanismo).

zachary King_aborto_satanismo
Zachary King, un ex adepto alla chiesa di satana, ha raccontato in un libro testimonianza davvero scioccante come l’aborto sia un rito sacro per i satanisti. Leggete qui.

Eppure tutto torna. Satanismo ed abortismo (e pedofilia, altra questione cui il clan Clinton non è estraneo...) sono strettamente congiunti. Abbiamo parlato varie volte di questo tema e non ci stanchiamo di ripeterlo. Soprattutto ora che i mass media nostrani incensano in maniera plateale (e imbarazzante) la Clinton.

Lifenews riferisce che le indagini sulle email mostrano chiaramente la volontà di Hillary di cancellare l’Emendamento Helms, grazie al quale è vietato impiegare fondi pubblici (quindi pagati dai contribuenti americani) per finanziare l’aborto all’estero e che – si calcola – finora ha salvato due milioni di bambini dalla morte. Non solo. Ancor più dell’amministrazione Obama, è precisa volontà della Clinton impedire in ogni modo l’obiezione di coscienza di cui si fanno scudo i gruppi religiosi (e privati cittadini) che vogliono difendere il diritto alla vita e che per questo sono contrari ad ogni forma di aborto. Se riuscisse nel suo scopo, si tratterebbe di un vero e proprio attacco alla libertà di coscienza, probabile preludio di grandi persecuzioni in caso di vittoria della democratica. Del resto, è ormai noto come l’entourage di Hillary, in combutta con il magnate Soros, abbia esercitato enormi pressioni su un certo mondo cattolico per ottenere una svolta della Chiesa in campo morale: una vera e propria ingerenza degna dei peggiori totalitarismi della storia. 

D’altra parte cosa aspettarsi da una signora che va a braccetto con Planned Parenthood? La grande multinazionale abortista proprio nelle ultime settimane ha dato ben 30 milioni di dollari per la campagna elettorale di Hillary. La quale nei giorni scorsi, tanto per fare un esempio, ha tenuto un comizio con vari rappresentanti del mondo abortista e non ha saputo dire niente di meglio che si impegnerà a difendere i bambini (sic!), non lesinando elogi a tali associazioni perché si battono per i diritti (sic!) delle donne.

Avete capito bene? La candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti è favoreole ad ammazzare bambini in ogni stadio della gravidanza e sta dalla parte di chi esegue oltre 300.000 aborti all’anno (soprattutto di bambini neri e poveri) e commercializza gli organi dei bambini così uccisi e di chi, come la NARAL, cerca di impedire alle donne di essere ben informate su cosa significa davvero l’aborto e non vuole non solo che siano finanziati i centri che offrono alternative ad esso, ma vorrebbe che tali centri fossero obbligati a fornire anche l’aborto.

Ecco in che mani potrebbero finire gli Stati Uniti e, di conseguenza, il mondo intero...

Federico Catani


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