13/10/2016

Aborto: in Cile i minatori sopravvissuti difendono la vita

Contro il tentativo di depenalizzare l’aborto in Cile scendono in campo anche i minatori.

Non si tratta però di lavoratori qualunque.

Ricorre infatti in questi giorni il sesto anniversario della liberazione dalla mina di San José di 33 minatori che erano rimasti intrappolati a 700 metri di profondità mentre svolgevano la loro professione. Dopo 70 giorni di vero e proprio inferno, grazie all’impegno di tutte le forze ed istituzioni del Paese e con la partecipazione attiva della popolazione, questi uomini sono stati liberati ed hanno potuto rivedere la luce del sole.

Su El Mercurio, il principale quotidiano del Cile, 22 di loro hanno voluto pubblicare una lettera (titolata “Un grido in silenzio“) in cui ringraziano Dio e il Paese intero per averli aiutati a tornare alle loro famiglie ed alla vita di tutti i giorni.

Ma non si fermano qui. Auspicano infatti che la nazione cilena continui a conservare e proteggere il diritto alla vita, evitando di danneggiare quanti non hanno voce e quanti possono solo emettere un urlo silenzioso. In pratica, l’invito è a non negare a nessuno il diritto di esistere. «Come cileni – affermano – non accettiamo leggi che non rispettino la vita umana, leggi che mancano di solidarietà ed amore». E facendo riferimento alla loro esperienza di uomini intrappolati nelle viscere della terra, dove la morte è stata davvero toccata con mano, esprimono il desiderio di non vedere approvate norme che impediscano a qualcuno di vivere o ne minaccino l’esistenza.

Pertanto, «diciamo un forte “no” alla legge sull’aborto»: questa la loro conclusione e questo l’obiettivo della lettera.

Uno schiaffo al governo socialista e ai suoi complici della Democrazia Cristiana, favorevoli invece a introdurre l’omicidio dei bambini nei casi di stupro, malformazione e pericolo (vero o presunto che sia) per la salute della madre. Uno schiaffo tanto più grande in quanto proveniente da un gruppo di eroi nazionali, lavoratori impegnati nella professione forse più dura al mondo. Uomini del popolo, che – come molti altri – hanno conservato ragione, buon senso e, visto quello che hanno sofferto, un immenso amore alla vita. Di tutti. Senza eccezioni.

Federico Catani

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.