29/06/2016

Aborto: la Corte Suprema boccia il Texas pro-life

La Corte Suprema statunitense difende il “diritto” all’aborto.

Dopo la morte del giudice Antonin Scalia, il più alto organo giudiziario degli Stati Uniti pende dalla parte della cultura della morte.

Nei giorni scorsi ha emanato una sentenza contro la legge in materia di aborto del Texas. A suo tempo, abbiamo parlato varie volte del caso (vedere ad esempio qui, qui, qui, qui e qui).

Ebbene, alla fine di un lungo percorso giudiziario, la Corte ha ritenuto la norma troppo restrittiva. In pratica, non si permette di ammazzare bambini liberamente e infischiandosene della sicurezza e dell’igiene delle donne, come ad esempio fanno i criminali di Planned Parenthood.

Secondo la maggioranza dei supremi giudici, la legislazione texana avrebbe creato ostacoli insormontabili per l’accesso al diritto costituzionale di aborto (nel 1973, con la sentenza Roe vs Wade, la stessa Corte ha legalizzato l’omicidio dei bimbi innocenti negli USA).

Ad essere contestati particolarmente sono stati due punti della legge, firmata nel 2013 dall’allora governatore repubblicano Rick Perry, che prevedeva tra l’altro la chiusura delle cliniche prive degli standard di un ospedale e limitava la possibilità ai medici che praticano aborti nelle cliniche private di usufruire degli ospedali pubblici per l’interruzione di gravidanza. Certo, in strutture come quelle di Planned Parenthood non interessa molto della salute delle donne e pertanto giudicano negativamente una disposizione volta ad aiutarle. La giustizia non è di questo mondo e lo si vede bene in casi come questo... legge-aborto_Texas_Corte-suprema

In Texas ogni anno circa 500 donne devono essere ricoverate in ospedale a seguito di aborti praticati senza il rispetto delle regole sanitarie. Chi difende dunque realmente la salute delle donne? I pro-life o i pro-choice?

Grazie alla norma sono in questi anni state chiuse circa la metà delle 41 strutture statali dove si pratica l’omicidio degli innocenti. Dunque sono state salvate vite umane. Bisogna sapere che ogni anno in Texas circa 70mila donne decidono di abortire. E dunque, va da sé, vi sono come minimo almeno 70mila morti l’anno.

A questa sciagurata decisione dei giudici supremi, comunque, il mondo pro-life americano non si rassegna ed è deciso a dare battaglia.

Nel frattempo, però, Hillary Clinton si è già congratulata con la Corte Suprema per questa sentenza e ha promesso ancora una volta che, se diventerà presidente, lavorerà affinché sempre e ovunque sia garantito e tutelato il “diritto” all’aborto. Felici anche l’attuale presidente Barack Obama e la criminale Planned Parenthood. Chiaro che una nuova presidenza democratica sarebbe disastrosa.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, dal canto suo e nonostante le sue ambiguità, ha promesso che se eletto nominerà solo giudici pro-life alla Corte Suprema. Speriamo bene...

Redazione

Fonte: LifeSiteNews

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