08/01/2016

Aborto : ripulisce l’utero delicatamente in 10 minuti

Potere del linguaggio: ecco come Planned Parenthood, sul suo sito, descrive l’aborto per “Dilatazione ed estrazione”, che si pratica dal terzo mese di gravidanza in poi.

Ricordiamo che anche con la nostra legge 194 è possibile in moltissimi casi, e per motivi futili, l’aborto oltre il terzo mese.

“Il medico ti visita ed esamina il tuo utero. Otterrai farmaci per non sentire alcun dolore. Ti può essere offerta anche un’anestesia per rendere la procedura più confortevole... Degli strumenti medici e una macchina aspirante svuotano delicatamente il tuo utero. Il  ‘D&E’ di solito prende tra i 10 ei 20 minuti”.

Già si può notare che “D&E” suona molto meglio di “dilatazione ed estrazione”: potenza delle sigle. Anche IVG, PMA, GPA (interruzione volontaria di gravidanza, procreazione medicalmente assistita, gestazione per altri) sono più asettiche, sbrigative, innocue: non sia mai che qualcuno si metta a riflettere sulle parole...

Ora, invece, vediamo com’è la realtà.

Hope, un’interprete specializzata nella lingua dei segni, era stata impiegata dalla Planned Parenthood per comunicare con le pazienti sorde. I primi tempi le era capitato di tradurre solo le visite e le parole dell’ecografista. Poi, un giorno, ha assistito ad un D&E.

E’ entrata nella sala operatoria. Già lì il suo stomaco ha sentito una stretta: le luci erano troppo forti per le dimensioni della camera. C’erano oggetti metallici molto rilucenti, ma dall’aspetto freddo, su un tavolo.

Ha però mantenuto la calma e ha tradotto tranquillamente, all’inizio.

aborto_dilatazione_estrazioneQuando è iniziata la “procedura medica”, invece, non ce l’ha più fatta: “Ho visto il dottore tirare fuori una vita, membro a membro. Ero convinta che avrei visto solo “grumi di sangue”, “tessuto fetale”: invece erano braccia, gambe, un torso, e una testa. Mi sentivo soffocare. Quando è finita sono scappata via e sono crollata in lacrime nel corridoio. Un vigilante mi ha fatto rapidamente accomodare nel suo ufficio: speravo nel suo conforto, invece non voleva che io impressionassi le altre pazienti... Non ho pianto mai più così tanto in tutta la mia vita. Mi sono licenziata immediatamente”.

D&E” non vuol dire niente, “procedura medica” è una menzogna; perfino “aborto” e neanche “omicidio” sono parole adatte a descrivere quello che ha visto, prosegue Hope: “Per me l’omicidio implica che la vittima, almeno in teoria, sia in grado di combattere. Qui no: la parola giusta è massacro“.

Ecco “lo svuotamento delicato dell’utero”. Potenza del linguaggio.

Francesca Romana Poleggi

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