14/05/2015

Allarme eterofobia: perseguitati per aver difeso la famiglia

Tutti strillano “allarme omofobia”. Chi invece sa guardare la realtà senza paraocchi ideologici sa che è davvero diffusa una sorta di “eterofobia”, per cui i veri discriminati sono coloro che difendono la legge naturale, la famiglia e il matrimonio.

In un Paese “democratico” come il Regno Unito, per esempio, la libertà d’espressione è davvero un concetto opinabile: si viene puniti per aver difeso il matrimonio tra uomo e donna.

L’associazione inglese per la difesa del matrimonio tradizionale, Coalition for Marriage, ha recentemente redatto un opuscolo dove sono riportati trenta casi di persone che hanno avuto problemi seri solamente per essersi schierati a favore del matrimonio tra uomo e donna.

Si va da persone cacciate dal lavoro per il solo fatto di aver espresso un pensiero, ad altre alle quali è stato drasticamente ridotto lo stipendio per un commento su un blog, ad agenzie per l’adozione forzatamente chiuse, fino al caso più emblematico e toccante: quello di un bambino ridotto in lacrime dai suoi professori per aver sostenuto che il matrimonio naturale è quello fra uomo e donna, non facendo altro che riportare quanto scritto nel report fatto dall’ English Equality and Human Rights Commission.

Tutti i fatti riportati sono avvenuti dentro e fuori il Regno Unito, ma sempre in Paesi “democratici”. Sono provati e le fonti citate sono quelle dei più grandi giornali britannici.

Questo rende bene l’idea di come il matrimonio omosessuale venga venduto come una libertà, ma sia a tutti gli effetti una coercizione.

Questi casi emblematici, sono solo esempi. Sono una moltitudine le persone, dal Regno Unito, al Nord America, all’Europa, colpite sul lavoro e nella vita per aver espresso la propria opinione a favore del matrimonio tradizionale. Per questi perseguitati, non ci sono levate di scudi da parte di nessuno perché è risaputo che i servi del politicamente corretto sono aperti, democratici e disponibili al confronto solamente ... con chi è d’accordo con loro, chi non dice nulla di scomodo dal loro punto di vista.

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Ci si accorgerà che nei paesi dove sono previste altre forme di “matrimonio” rispetto a quello tra uomo e donna ci sono i maggiori casi di repressione del pensiero. La strategia è dunque chiara: si vuole imporre un pensiero unico, si vogliono “sanzionare” tutti gli altri.

Anche in Italia il pericolo c’è, se venisse approvato il ddl Cirinnà, disegno sulle unioni civili che equipara le famiglie gay e lesbiche a quelle regolarmente sposate, con conseguente possibilità di adozione di bambini da parte loro (nella forma della stepchild adoption). E l’allarme “discriminazione” vale per ben altre categorie che gli omosessuali.

Anche da noi il politicamente corretto solitamente la fa da padrone.

Potete leggere qui il dossier, in inglese.

L.T.

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