20/04/2016

Matrimonio gay per difendere i diritti dei bambini?

Per difendere il cosiddetto matrimonio gay con annesse adozioni, l’ideologia Lgbt gioca tutte le carte possibili ed immaginabili.

AgendaEurope ci racconta come in Austria si sia registrato l’ennesimo esempio in tal senso. 

Protagonista è l’avvocato omosessuale Helmut Graupner, divenuto assai noto negli ultimi anni per aver portato davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) diverse denunce, usate come pretesto per scatenare un assurdo attivismo giudiziario della Corte stessa in tema di nuovi “diritti civili”.

Circa un mese fa, Graupner si è rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Alta Austria per denunciare la mancata concessione della licenza matrimoniale ad una coppia di donne. L’auspicio è che attraverso tale caso i giudici possano chiedere alla Corte Costituzionale di dichiarare l’incostituzionalità della legge vigente, secondo cui il matrimonio è consentito solo tra un uomo e una donna.

In Austria le coppie dello stesso sesso possono stipulare una unione civile, che di fatto conferisce loro gli stessi diritti originati dal matrimonio. Ma tutto ciò agli attivisti Lgbt non basta. L’ideologia omosessualista, infatti, non si preoccupa tanto della condizione dei gay, quanto piuttosto di distruggere il concetto stesso di famiglia. 

Il massimo dell’ipocrisia è dato poi dal fatto che Graupner pretende di sfruttare il tema dei “diritti” dei bambini per sovvertire l’ordinamento giuridico riguardante il matrimonio. Secondo l’avvocato, infatti, i figli delle coppie omogenitoriali sono discriminati dalla legge. Non ascoltiamo forse gli stessi vaneggiamenti anche in Italia? matrimonio-gay_omogenitorialita_bambino_lacrime

Ora, se i giudici austriaci hanno mantenuto ancora un minimo di lumen rationis (purtroppo ne dubitiamo...), dovrebbero semplicemente ricordare che due omosessuali, maschi o femmine che siano, non possono essere entrambi genitori dello stesso figlio. Nella coppia solo uno sarà il padre o la madre. Oppure nessuno dei due. E non ci dovrebbe essere bisogno di spiegarne il motivo...

Il matrimonio viene riconosciuto dagli Stati perché è l’istituto attraverso cui si possono garantire stabilità ed educazione ai figli, che nascono necessariamente dall’unione di un uomo con una donna. E dunque hanno bisogno, per crescere bene, di una figura maschile e di una femminile.

Caso mai è il divorzio a togliere diritti ai bambini. O la loro produzione in vitro, attraverso la fecondazione artificiale. O, peggio ancora, la pratica dell’utero in affitto. Tutte “conquiste”, guarda caso, tanto care all’avvocato Graupner e alle lobby Lgbt.

Redazione

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