17/02/2015

Bullismo eterofobico in California

Curioso che gli attivisti LGBT si lamentino sempre di essere vittime di bullismo, di intolleranza.

Perché è proprio il loro un atteggiamento intollerante, violento, nei confronti di chi si dimostra in disaccordo con le loro idee.

Fox News ci racconta un vero e proprio caso di “bullismo LGBT” avvenuto in una scuola californiana.

I rappresentanti della Queer Straight Alliance, un’organizzazione che raggruppa tutte le associazioni lgbt della California, sono andati all’Acalanes High School (Lafayette, CA) per tenere delle lezioni sulle istanze lgbt: durante le stesse, gli adolescenti che hanno manifestato il proprio disaccordo nei confronti del programma LGBT sono stati infatti pubblicamente umiliati.

Gli studenti, di età compresa tra i 14 ed i 15 anni, sono stati invitati a mettersi in cerchio. Poi, sono stati costretti ad esprimere le proprie convinzioni personali e quelle dei genitori sull’omosessualità: l’associazione ha invitato gli studenti a fare un passo in avanti nel caso in cui avessero creduto che essere gay è una scelta ed i loro genitori avessero accettato l’eventuale omosessualità del figlio. Gli studenti che non hanno fatto il passo in avanti sono stati ridicolizzati ed umiliati.

Ma non è finita qui. Blu-Dental

Durante la lezione, gli attivisti LGBT hanno fornito agli studenti i nomi degli insegnanti omosessuali presenti nel liceo. Dopodiché hanno rivolto domande intime ai ragazzi per dimostrare che cadevano negli “stereotipi del genere”.
“È stato un esercizio di fluidità del genere – hanno raccontato i genitori dei ragazzi coinvolti – “hanno detto agli studenti che un giorno sarebbero potuti andare a scuola sentendosi maschi e il giorno dopo sentendosi femmine.

Agli studenti è stato poi dato un volantino con terminologia LGBT, tra cui parole come “pan-sessuale”, “demi-boy” e “genere neutro”, invitando i ragazzi a identificarsi in uno dei “generi” suddetti.
Com’è noto, “pansessuale” è colui che è attratto dalle persone indipendentemente dal loro sesso o identità di genere, “Demi-boy / girl” è la persona che si identifica solo in parte come un uomo o una donna,  e con il termine “genere neutro” si definisce qualcuno che non si sente del tutto inserito all’interno dei “classici” generi, ma in un genere più confuso e indefinito.

La gravità di quanto accaduto in questa scuola californiana risiede in due punti essenziali:
– innanzitutto nel fatto che i genitori degli studenti coinvolti non siano stati preventivamente informati dello svolgimento di questa particolare “lezione”, la quale, avendo toccato il delicatissimo tema della sfera affettiva e sessuale, ha palesemente violato in primis il diritto alla privacy dei ragazzi stessi, ed in secondo luogo il diritto dei genitori ad impartire loro un’educazione affettiva e sessuale in base ai propri valori.
– inoltre, cosa ancora più grave, nell’aver pubblicamente umiliato i ragazzi che hanno manifestato il proprio dissenso nei riguardi del programma LGBT.

Non stupisce che questa stessa scuola in precedenza abbia invitato anche un’attivista rappresentante del gigante dell’aborto, Planned Parenthood, per una lezione di educazione sessuale, sempre in una classe di matricole.

In quell’occasione, gli studenti erano stati invitati a farsi domande a vicenda – molto educative, non c’è che dire – come “Va bene se mi tolgo i pantaloni?”.
Questo è quello che avviene in America – ed in tanti altri paesi nel mondo – in nome della tanto decantata “tolleranza”.

Va precisato che negli USA, e in California in particolare, da parecchi anni i gay possono sposarsi, adottare, ricorrere all’utero in affitto. Quindi quello che gli attivisti LGBT vanno cercando non è la “parità di diritti”, ma proprio il lavaggio del cervello degli adolescenti, a scardinare ciò di cui li ha dotati madre natura.

È importante quindi ricordare che qui in Italia ancora possiamo – e dobbiamo – evitare che cose simili accadano nelle nostre scuole.

Laura Bencetti

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