01/03/2015

Carta di credito per condom, nel Regno Unito

Preservativi gratuiti e lubrificanti per i minorenni:

ecco il programma “Carta di credito per condom” del Regno Unito

Non finiremo mai di stupirci.

L’ultima ce la racconta Lifesitenews, che ci informa che il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) sta espandendo un programma – avviato già da qualche anno grazie al Brook Advisory Service, un’organizzazione britannica che si occupa della “salute sessuale” degli adolescenti –  di distribuzione, tra i ragazzi giovanissimi, a partire dai 12 anni, di una “carta di credito per condom” o più simpaticamente definita “C-card”, che consente loro di ricevere gratuitamente preservativi nei ​​campi sportivi, nei club e persino dal barbiere.

Grazie a questo nuovo ampliamento, la C-Card potrà essere ottenuta dai ragazzi e dalle ragazze di età inferiore ai 13 anni (!!) nelle scuole, nelle biblioteche, nei centri sanitari e nelle farmacie, all’insaputa dei genitori.

Con la carta, al bambino – perché questo è, a 12 anni – vengono dati 12 preservativi, un lubrificante ed una scheda di istruzioni. I ragazzi dai 16 anni in su possono utilizzare questa carta sei volte, mentre quelli di età compresa tra i 13 ed i 15 anni la possono usare tre volte, dopodiché  deve essere rinnovata.

L’Associazione pro-famiglia “Family Education Trust” ha giustamente criticato questo programma, in quanto così facendo, lo Stato nega ai genitori la possibilità di proteggere i propri figli dalla sessualizzazione precoce e le relative conseguenze.

Il ruolo dei genitori è di vitale importanza, in quanto conoscono da vicino il benessere emotivo, i gruppi di amicizia ed i comportamenti insoliti dei loro ragazzi – ha dichiarato il portavoce dell’Associazione – e sono quindi nella posizione ideale per intervenire e tutelarli. Il sistema C-card nega ai genitori la possibilità di consigliare e proteggere i propri figli dalle conseguenze fisiche ed emotive del sesso precoce”.

Blu-Dental

Simon Calvert, del Christian Institute, ha detto al Daily Mail: “è preoccupante che i responsabili delle autorità sanitarie non sembrano rendersi conto che è contro la legge incoraggiare i rapporti sessuali tra minorenni […] Piuttosto che aiutarli a fare sesso, bisogna proteggerli da esso. Lasciate che i bambini siano bambini.

Josephine Quintavalle, fondatrice del “Comment On Reproductive Ethics” (CORE), organizzazione pro-vita cristiana del Regno Unito, ha dichiarato che il programma C-card non fa altro che agevolare ed incoraggiare la sessualità senza la minima comprensione del lato emozionale delle relazioni.

Ricordiamo che il Regno Unito vanta il più alto tasso di gravidanze tra le adolescenti in Europa occidentale (con conseguente elevatissimo numero di aborti), nonostante l’enorme diffusione di programmi contraccettivi.

Diversi studi hanno ripetutamente dimostrato che l’educazione al “sesso sicuro” ed il facile accesso ai preservativi non riduce il tasso di gravidanze tra adolescenti e nemmeno l’incidenza delle malattie a trasmissione sessuale.

Il professor David Paton, della cattedra di economia industriale presso l’Università di Nottingham, ha scoperto che l’educazione sessuale nelle scuole del Regno Unito non ha portato quasi alcun cambiamento nelle statistiche del tasso di gravidanze adolescenziali negli ultimi 40 anni.

Anzi. I dati suggeriscono, secondo Paton, che raccontare ai bambini come fare “sesso sicuro”, fornendo loro un facile accesso alla contraccezione, aumenta il numero delle  gravidanze tra le adolescenti, perché il facile accesso ai contraccettivi, in combinazione con un messaggio permissivo ed incoraggiante da parte degli insegnanti e di altre figure autorevoli, non fa altro che incoraggiare gli adolescenti minorenni ad iniziare precocemente la propria attività sessuale.

Il Dr. Philip Ney, professore emerito di psichiatria con ampia esperienza sia accademica che clinica, in un commentario sull’educazione sessuale, ha scritto che “nella prevenzione delle malattie e delle gravidanze, l’educazione sessuale è stata un fallimento …ha avuto l’effetto opposto […].

Secondo il professore infatti, “l’introduzione dell’educazione sessuale è strettamente correlata all’aumento degli aborti, delle malattie sessualmente trasmissibili e dei problemi interpersonali tra ragazzi e ragazze”.

Chi sa l’inglese può leggere il testo integrale  del commentario del Dr. Ney sull’educazione sessuale .

Come da sempre sosteniamo, anche attraverso la nostra petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, i giovani hanno bisogno di imparare innanzitutto il rispetto del proprio corpo e di quello altrui, di apprendere che la sessualità è una sfera delicatissima del nostro essere, che se usata senza consapevolezza, oltre al rischio di malattie o di gravidanze indesiderate, porta delle profonde ferite nell’anima, difficili da guarire.

Laura Bencetti

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