28/07/2016

Contro tutte le discriminazioni sessuali. Tutte!

Contro le discriminazioni sessuali? Certo. Ma contro TUTTE! 

Già nel febbraio 2014, sulla rivista Notizie ProVita, ci ponevamo il problema: le minoranze, gli orientamenti sessuali di alcuni, si possono discriminare, sì o no?

Un po’ di coerenza, signori, per favore.

Se i paladini del politically correct, della “democrazia” e della “libertà” (prego notare le virgolette) sono strenui difensori dei diritti dei gay, dei transessuali, magari anche dei pedofili, degli “amanti degli animali”, e dei necrofili, e di qualsiasi altro orientamento sessuale, perché si macchiano la coscienza (posto che ce l’abbiano) di atti discriminatori nei confronti degli ex gay?

Le persone che dopo un periodo di vita da omosessuale, per i più diversi motivi, ritengono liberamente di voler cambiare e ritornare ad aver rapporti sessuali con persone dell’altro sesso, sono oggetto di denigrazione e di emarginazione.

Ne sa qualcosa Luca Di Tolve, del Gruppo Lot, che offre sostegno e comprensione a chi manifesti disagio e sofferenza nella condizione di omosessuale, autore del libro «Ero gay, a Medjugorje ho ritrovato me stesso» Ricordate le polemiche sollevate, al Festival di Sanremo di qualche anno fa, dalla canzone Luca era gay?

Evidentemente la coerenza non è di casa tra i difensori dei diritti delle minoranze, in Italia.
Anche in America, però, quanto a coerenza, i paladini della “libertà” lasciano un poco a desiderare.

Esiste, infatti, negli Stati Uniti, l’associazione dei genitori e degli amici di ex gay, Parents and Friends of Ex Gays & Gays (PFOX). Non ha finalità terapeutiche: sostiene le famiglie, sostiene la comunità ex gay, e chiede all’opinione pubblica il rispetto di quest’orientamento sessuale. Ogni anno migliaia di uomini, donne e ragazzi con tendenze ed esperienze omosessuali prendono la decisione personale e autonoma di tornare all’eterosessualità.

Tuttavia, molti rifiutano di rispettare tale loro decisione. Di conseguenza, li insultano, li discriminano e li emarginano, solo per la loro scelta sessuale! La PFOX dà voce agli ex gay in un ambiente ostile.

Se l’identità di genere è così fluida e modificabile, secondo alcuni, perché questi stessi illustri psicanalisti e intellettuali non accettano che si possa decidere di lasciare l’omosessualità liberamente?

Nel Maryland la PFOX, ha sporto una denuncia all’autorità giudiziaria contro la discriminazione per l’orientamento sessuale subita dai suoi associati da parte dell’Ufficio Scolastico della contea di Montgomery, e da parte del Soprintendente Joshua Starr.
Regina Griggs, direttore esecutivo di PFOX, ha chiesto alle autorità che tutelano prontamente i transgender  quando subiscono atti discriminatori, la stessa tutela contro le discriminazioni per la scelta dell’orientamento sessuale a favore dei suoi associati, ex omosessuali. Il Sovrintendente Starr, invece, ha abusato del suo potere per intervenire con atti ed esternazioni dispregiative e discriminatorie nei confronti degli ex gay. Addirittura Starr ha stigmatizzato la distribuzione di volantini operata dalla PFOX come “riprovevole e deplorevole” e ha definito il messaggio contenuto negli stessi come “davvero disgustoso”.

La promozione dell’intolleranza verso gli ex omosessuali è lesiva dei diritti di una minoranza. E non è giusto né morale consentire a chi ha il potere di usarlo contro chi ha gusti sessuali diversi. Starr e il consiglio scolastico hanno anche ammesso di aver cancellato il programma di distribuzione libera di volantini da parte delle associazioni no profit, per impedire alla PFOX di distribuire i propri. E’ come quando negli anni ’50, vennero chiuse le piscine pubbliche pur di impedirvi l’accesso agli afro americani.

Evidentemente nella razionalità e nella coerenza delle scelte di chi milita per la libertà di genere c’è qualche cosa che non va. E intanto Lo Giudice propone la criminalizzazione delle terapie riparative...

Francesca Romana Poleggi

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.