19/06/2014

E se l’ONU accredita un Istituto noto per esperimenti con pratiche di pedofilia ?

Sconvolgente. Incredibile il curriculum vitae del Dott. Alfred Charles Kinsey, studioso del comportamento sessuale, soprattutto  dei bambini, il cui istituto è entrato a far parte del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

L’ONU accredita senza colpo ferire i fautori della pedofilia.

Ci permettiamo di consigliare la lettura di questo articolo in cui sono riportati alcuni degli aberranti esperimenti sessuali di cui bambini, anche piccolissimi, sono stati vittime sotto l’occhio attento del Dott. Kinsey e dei suoi collaboratori.

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Ci sono organismi delle Nazioni Unite che non smettono di accusare la Chiesa cattolica per i casi di pedofilia, ma altri organismi Onu avallano la pedofilia al punto da accettare al proprio interno organizzazioni dal chiaro profilo pedofilo. È il caso del Kinsey Institute – un istituto di ricerca su sesso, genere e riproduzione – che lo scorso 23 aprile è stato accreditato come organo consultivo dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).

L’istituto prende il nome da Alfred Charles Kinsey, un entomologo che si è dato allo studio dei comportamenti sessuali e che pubblicò i famigerati Rapporti Kinsey. Come ha ricordato da Roberto Marchesini: «l’aspetto più inquietante di questo personaggio riguarda gli esperimenti sessuali condotti su bambini. Nel paragrafo intitolato ‘L’orgasmo nei soggetti impuberi’ del primo Rapporto, Kinsey descrive i comportamenti di centinaia di bambini da quattro mesi a quattordici anni vittime di pedofili. In alcuni casi, Kinsey e i suoi osservarono (filmando, contando il numero di ‘orgasmi’ e cronometrando gli intervalli tra un ‘orgasmo’ e l’altro) gli abusi di bambini ad opera di pedofili: ‘In 5 casi di soggetti impuberi le osservazioni furono proseguite per periodi di mesi o di anni[...]’; ci furono anche bambini sottoposti a queste torture per 24 ore di seguito: ‘Il massimo osservato fu di 26 parossismi in 24 ore, ed il rapporto indica che sarebbe stato possibile ottenere anche di più nello stesso periodo di tempo’».

Marchesini continua spiegando che «nel secondo Rapporto esiste un paragrafo intitolato ‘Contatti nell’età prepubere con maschi adulti’ nel quale vengono descritti rapporti sessuali tra bambine e uomini adulti, ovviamente alla presenza di Kinsey e colleghi. Le osservazioni condotte inducono Kinsey a sostenere che ‘Se la bambina non fosse condizionata dall’educazione, non è certo che approcci sessuali del genere di quelli determinatisi in questi episodi [contatti sessuali con maschi adulti], la turberebbero. È difficile capire per quale ragione una bambina, a meno che non sia condizionata dall’educazione, dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali di altre persone, o nell’avere contatti sessuali ancora più specifici. Quando i bambini vengono posti in guardia di continuo dai genitori e dagli insegnanti contro i contatti con gli adulti, e quando non ricevono alcuna spiegazione sulla natura esatta dei contatti proibiti, sono pronti a dare in manifestazioni isteriche non appena una qualsiasi persona adulta li avvicina, o si ferma a parlar loro per strada, o li carezza, o propone di fare qualcosa per loro, anche se quella persona può non avere alcuna intenzione sessuale. Alcuni tra i più esperti studiosi di problemi giovanili, sono addivenuti alla convinzione che le reazioni emotive dei genitori, dei poliziotti e di altri adulti i quali scoprono che il bambino ha avuto contatti, possono turbare il fanciullo più seriamente degli stessi contatti sessuali».

Paul Gebhard, collaboratore di Kinsey e futuro direttore dell’istituto, ha ammesso che «quando abbiamo intervistato i pedofili, eravamo sicuri che avrebbero continuato con i loro atti, ma non abbiamo fatto nulla». Mai sono stati denunciati i pedofili oggetto di studio da parte dell’equipe di Kinsey per il semplice motivo che, come aggiunge Genhard, «non avrebbe potuto esserci nessuna ricerca se li avessero arrestati». E così chiosa: «Si trattava di pratiche illegali e sapevamo che era illegale, ed è per questo che un sacco di gente è furiosa». Anzi John Bancroft, direttore dell’Istituto dal ’95 al 2004, non fece mistero nel dire che Kinsey assicurò «l’anonimato ai suoi informatori» ed evitò sempre «giudizi di valore sul loro comportamento».

Kinsey, favorevole ad ogni parafilia tra cui la bestialità, inoltre affermò che il 95% delle persone compie reati a sfondo sessuale e dunque dovrebbe essere rivisto il concetto di “normalità” e riviste le pene per tali crimini. Lui stesso testimoniò a favore di pedofili e i suoi studi favorirono una linea più morbida nell’irrogare pene per i delitti di natura pedofila negli States.

Il Kinsey Institute, che negli anni ha ricevuto grossi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller, ora sta diffondendo un programma di educazione – rectius: di iniziazione – sessuale chiamato SIECUS (Sexuality Information and Education Council of United States) rivolto a bambini e ragazzi, il quale insegna la masturbazione ai bambini di 5 anni e come avere i primi approcci sessuali. Il SIECUS è stato una delle fonti per la stesura del documento dell’ONU Sezione Europa «Standard per l’educazione sessuale in Europa».

Ricordiamo inoltre che il Kinsey Institute assegna borse di studio in memoria di John Money, il famigerato psicologo che persuase i genitori di Bruce Reimer ad educarlo come una bambina con il risultato che un giorno Bruce – ormai chiamato da tutti Brenda – si tolse la vita per la disperazione.

Ora in America è partita una raccolta di firme promossa dal sito www.stopthekinseyinstitute.org per revocare o non rinnovare l’accredito al Kinsey Institute da parte dell’Onu, petizione rilanciata qui in Italia dal sito CitizenGO.org (clicca qui per firmare). Qualche precedente che possa far sperare in bene c’è: l’ILGA (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans And Intersex Association), la più potente associazione omosessuale al mondo, nel 1993 perse l’accreditamento presso l’ONU proprio a motivo di sospette contiguità con alcune realtà pedofile.

Tommaso Scandroglio

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana

 

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