09/06/2016

Embrioni di maiale umani? Forse. Uomini maiali: sicuro.

L’ingegneria genetica è in grado di produrre embrioni di maiali con DNA umano.

Questo serve a produrre organi umani coltivati ​​nei suini.

I media cercano di porre la questione solo e unicamente dal punto di vista positivo. Si guarda al progresso della scienza che sarà in grado di fornire organi di ricambio in quantità illimitata alle persone malate in attesa di trapianto (e col resto ci facciamo due salsicce alla brace).

Ci spiegano anche come fanno a realizzare questa fonte inesauribile di cuori, fegati, pancreas ecc.

Grazie alla tecnica CRISPR/Cas, gli scienziati riescono a rimuovere un filamento di DNA dai geni degli embrioni di maiali: per esempio quello che va a formare il pancreas. Questo crea un vuoto, per cui i maialini si svilupperanno senza pancreas, per qualche giorno. Al momento giusto si si inietteranno negli embrioni di maiale delle cellule staminali umane.

Primo problema: facciamo finta che useranno cellule staminali adulte.  Non vogliamo pensare che per fare un pancreas nuovo ammazzino un bambino allo stato embrionale.

Altrimenti – e tremo all’idea – perché non far crescere quel pancreas nel legittimo proprietario, l’embrione umano, e poi toglierglielo quando sarà abbastanza grande (adulto?) per utilizzarlo nel trapianto? Che cambia tra un “donatore” (se il poveretto sapesse di esserlo, un donatore) piccolo e uno grande? Il grande si rende conto, il piccolo no? Lobotomizziamolo e teniamolo lì nell’armadio dei pezzi di ricambio!

No. Evitiamo che s’apra quest’altro scenario disgustoso e immaginiamo – come stavamo dicendo – che usino cellule staminali adulte, che comunque funzionano meglio di quelle embrionali. Queste cellule “pluripotenti” andranno loro stesse a formare il pancreas negli embrioni che ne sono privi.

Questi embrioni, quindi, sono ibridi, chimere : in parte hanno DNA umano e in parte DNA suino.

Vengono poi  impiantati in una scrofa e nasceranno dei bei maialini col pancreas “fatto quasi esclusivamente di cellule umane che potrebbe essere compatibile con un paziente per il trapianto”,  ha detto il dottor Pablo Ross, uno dei ricercatori impegnati nell’esperimento. Quel “quasi”, però, è del tutto trascurabile? Per molti pesa come un macigno.

Ma non è questo il problema.

Finora hanno lasciato sviluppare gli embrioni ibridi per 28 giorni: poi li hanno esaminati e distrutti. Perché?

La preoccupazione principale – ammessa dagli stessi ricercatori impegnati nel progetto – è che le cellule staminali umane non è detto che vadano a sanare solo la mancanza del pancreas. Potrebbero, per esempio, migrare nel cervello del maiale, dando ad esso caratteristiche umane.

Col “maiale umano” che ne sortirebbe può darsi che le salsicce non vengano bene...

I Lettori perdoneranno la battutaccia pessima. Però qualcosa del genere deve esser passato nella mente di quei dottori – che qualcuno ha soprannominato Frankenstein – che già propongono di tenere sotto controllo lo sviluppo delle chimere (dei maiali umani) e nel caso fossero troppo umani risolvere la questione con un aborto ... Sarà aborto “terapeutico”?

Il Regno Unito è già diventato la prima nazione ad autorizzare la fecondazione in vitro che permette la creazione di “bambini di tre genitori”  (un fallimento totale, ma non lo dice nessuno) e già  ha dato licenza  per la modifica genetica degli embrioni  umani. Non sorprendono quindi le dichiarazioni  del Governo entusiasta di consentire, se sarà necessario, la licenza anche per questi esperimenti, in considerazione – dicono – delle 1000 persone che muoiono ogni anno in attesa di trapianto.

Quindi, dovremmo aspettarci prima o poi di conoscere qualche maiale umano. Finora ci era capitato, talvolta, di incontrare solo qualche uomo maiale.

Francesca Romana Poleggi

Fonte: Dailymail.co.uk


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