03/06/2016

Eutanasia in Canada: crescono le proteste

L’eutanasia è un tema molto caldo in Canada. Il governo liberale del presidente Justin Trudeau sta lavorando tenacemente per far passare una legge sul “fine vita”.

Nei giorni scorsi la Camera ha approvato con 186 voti contro 137 il Bill C-14, ovvero la legalizzazione di eutanasia e suicidio assistito, che prossimamente sarà discussa dal Senato.

L’opinione pubblica però è divisa. Il dissenso è stato già espresso ad esempio alcune settimane fa con la Marcia per la Vita.

Nei giorni scorsi, invece, oltre 250 manifestanti hanno organizzato un’originale protesta davanti alla sede del Parlamento: uomini, donne e bambini erano infatti chiusi in sacchi di plastica bianchi come quelli usati per i cadaveri.

L’evento, promosso dalle associazioni Euthanasia Prevention Coalition, Living with Dignity Network, e Physicians’ Alliance Against Euthanasia, si è tenuto dopo gli interventi di politici, medici e attivisti pro-life.

Come ha rilevato la dottoressa Catherine Ferrier, il Canada introduce l’eutanasia nonostante l’esperienza disastrosa di Paesi quali il Belgio e l’Olanda, dove ormai si uccidono i pazienti anche per piccoli problemi, senza alcun controllo e garanzia. In tal modo, anche i malati canadesi saranno spinti a chiedere la propria soppressione fisica per paura, solitudine, sensi di colpa e implicita coercizione. I medici, però – sottolinea la Ferrier – non devono rassegnarsi, ma gridare il loro deciso “No” a questa legge che stravolge la loro professione.

Un altro medico, Paul Saba, ha criticato lo strapotere dei giudici. È stata in effetti la Corte Suprema canadese ad imporre al Parlamento una legge sull’eutanasia. Tuttavia, i cittadini eleggono il Parlamento e non la Corte. Deputati e senatori quindi devono prima di tutto difendere il bene comune e la volontà popolare. Altrimenti sarebbe più coerente affidare il potere legislativo ai giudici della Corte (questo è un ragionamento molto pregnante anche nel caso italiano)...

Tra i politici presenti c’è chi ha espresso il proprio orrore per una normativa che in pratica considera una spesa sanitaria legittima quella necessaria per eliminare i pazienti, quando invece ciò di cui i malati hanno davvero bisogno è il sostegno psicologico, l’amore delle persone care e la medicina palliativa. E chi ha ringraziato i manifestanti per la testimonianza offerta davanti alla sede legislativa del Paese. Quanti difendono il diritto alla vita sino alla morte naturale, è stato detto, sono un grande sprone per il mondo politico.

Ed è per questo che non bisogna mai smettere di combattere.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews


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