25/03/2014

Francia – Sciopero dei genitori contro la cultura GLBT a scuola

Sciopero a scuola. Ma questa volta sono i genitori a tenere a casa i propri figli per protesta nei confronti dei piani di indottrinamento gay friendly voluti dal Ministro Najat Belkacem-Vallaud.

L’associazione cattolica Civitas organizza e coordina questa forma di dissenso a livello nazionale il 31 marzo: centinaia di classi in tutta la Francia sono sottoposte a sperimentazioni particolari in cui vengono inoculati scientificamente le basi della cultura gender sin dalle scuole d’Infanzia. Tramite libri, film, giochi, percorsi per così dire “didattici”, si intende convincere i bambini a rinunciare alla propria identità sessuale a favore di una che potranno costruire da soli, a loro piacimento, e modificare quando vogliono. La massima forma di deresponsabilizzazione collettiva  e destabilizzazione individuale.

Non paghi di ciò, vengono inseriti negli orari curricolare interventi di esponenti omosessuali, transessuali e bisessuali. Tutto ciò, ovviamente, senza contraddittorio: secondo il Ministero evidentemente la cultura di normalizzazione del mondo GLBT è talmente ovvia che non necessita di alcun contraltare.

Dov’è finito il diritto della famiglia di educare i propri figli? Ed il rispetto dell’integrità dei bambini? La loro dignità? Concetti che lasciano il passo alla massificazione degli istinti, all’esaltazione degli eccessi.

Alain Escada, presidente di Civitas, non solo richiede una sferzata di coraggio a tutti, aderendo a questo sciopero ma crede che l’impegno sia anche quello di comunicare a più persone possibili quanto è contenuto i questi piani ministeriali. È responsabilità di tutti farci carico di questo dovere.

Ciò che accade in Francia non è né più né meno di quello che anche nella nostra nazione vuole essere posto in essere da governatori ed amministratori. È giusto perciò mostrare che non tutto è perduto, che non si può e non si deve accettare imposizioni così tendenziose senza batter ciglio.

Ci sono gli strumenti per far fronte a questo attacco. Ed il primo passo è informarsi ed informare.

Redazione

 

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