20/01/2017

La Buona Notizia #638 – Calciatori contro l’aborto

La Buona Notizia di oggi è sapere che vi sono calciatori famosi a livello mondiale che non hanno paura di schierarsi pubblicamente a difesa del diritto alla vita e contro l’aborto.

In due video, il giornalista Frank Pavone ha raccolto le testimonianze di diverse celebri personalità colombiane (uomini e donne, giovani e meno giovani, calciatori, attori, presentatori, umoristi, etc.) che hanno accettato di lanciare un forte messaggio per contrastare la mentalità abortista dominante.

Tutto è partito dall’esperienza di James Rodríguez (nella foto sopra). L’attaccante del Real Madrid, nonché capitano della nazionale colombiana, ha raccontato come all’età di 21 anni ha dovuto prendere una delle decisioni più importanti della sua vita. Sua moglie, pallavolista di successo, era rimasta incinta e i due si sono chiesti se era il caso di tenere o meno la bambina che aspettavano. Che ne sarebbe stato della loro carriera? Non erano forse troppo giovani per diventare genitori? Insomma, gli stessi dubbi e gli stessi interrogativi che vengono a tanti altri ragazzi della stessa età e nelle medesime circostanze di vita.

Però James ha scelto con convinzione di diventare padre e ora afferma che la vita di una persona vale molto di più di qualunque altra cosa. Insomma, il dono di un figlio è molto più importante del denaro, della carriera e del successo. Rodríguez non ha paura di dichiararsi pubblicamente contrario all’aborto senza alcuna eccezione e di difendere la vita. Radamel-Falcao_aborto_buona-notizia

La pensa allo stesso modo Radamel Falcao (nella foto a fianco). Il capitano del Monaco e giocatore di spicco della nazionale colombiana ha dato man forte al suo collega, dicendo davanti alle telecamere un chiaro e netto “no” all’aborto: la vita – ha spiegato – non si può tagliare quando fiorisce, perché ciò impedisce di raccoglierne i frutti.

Dopo Falcao, come detto, altri 15 personaggi famosi della Colombia hanno offerto la stessa testimonianza.

Scalda il cuore sapere che questo accade e che c’è ancora chi, nel XXI secolo e da posizioni di prestigio, fa sentire la sua voce senza complessi per difendere la vita e denunciare il crimine dell’aborto.

Ci resta solo una domanda: e in Europa? O, meglio ancora: e nella nostra Italia? C’è qualcuno che abbia il coraggio di dire le stesse cose? 

A lunedì, con un’altra Buona Notizia!

Redazione


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