29/11/2013

La RU 486 è pericolosa per le donne: parola di femminista pro-choice!

Renate Klein, biologa e scienziata sociale della Deakin University di  Melbourne, Australia, Janice Raymond, docente specializzata in studi sulle donne nell’ University of Amherst (Massachusetts),e Lynette Dumble, membro del Dipartimento di chirurgia dell’Università di Melbourne,  avevano scritto nl 1991 un saggio sulla pericolosità della RU 486 e dell’aborto chimico, che è stato presto chiuso nel dimenticatoio dalla propaganda abortista che domina la scena internazionale.
Dopo 20 anni Renate Klein, una delle autrici, femminista radicale, favorevole all’aborto, non ha cambiato idea sull’argomento.
Anzi ha scritto una prefazione di 90 pagine alla nuova edizione aggiornata del suo libro “RU486: Misconceptions, Myths and Morals” (Fraintendimenti, miti e morale), e continua a sostenere che chi ha a cuore la salute delle donne non può appoggiare questa pratica dell’aborto chimico in buona fede. Essendo dichiaratamente pro choice, la Klein è favorevole all’aborto, ma nell’interesse della salute delle donne ritiene che debba essere sempre e solo aborto chirurgico. Ella nota parecchie contradizioni in quei ricercatori che si dichiarano favorevoli alla RU486, nonostante che essi stessi riportino dati allarmanti sul numero di donne che hanno subito conseguenze deleterie (soprattutto emorragie e infezioni, anche molto gravi), tanto da ritenere che le pillole assassine debbano essere sempre somministrate laddove è possibile un rapido accesso a un pronto soccorso ospedaliero. Altra grave perplessità sollevata dalla Klein: fino al  30 aprile 2011  La US Food and Drug Administration (FDA) ha riportato 2,207 casi di danni collaterali: 14 morti (negli USA),  58 gravidanze extrauterine,  256 infezioni, e 339 emorragie che hanno resa necessaria una trasfusione di sangue. La Klein sottolinea che di solito la FDA riporta solo una piccola percentuale dei casi effettivamente verificati (dall’ 1 al 10%). Ci sono inoltre evidenze sempre più serie che la RU486 distrugga il sistema immunitario e che porti grave senso di spossatezza e depressione. Nonostante ciò la FDA consiglia alle donne che hanno preso le pillole in questione di andare dal medico “in caso di” vomito diarrea e sanguinamento abbondante: per la Klein ciò vuol dire che tutte le donne devono recarsi dal medico perché sempre la RU486 provoca quei sintomi! Insomma la Klein non si spiega come sia possibile offrire questi medicinali con leggerezza senza far comprendere alle pazienti i rischi e gli effetti collaterali. Avendo posto queste domande a Planned Parenthood , la Klein si è sentita rispondere che “non si vuole spaventare le donne”: è questa un’indegna forma di paternalismo maschilista – secondo la dottoressa – assolutamente da biasimare. Ancor più preoccupazione desta il fatto che questo metodo abortivo viene propagandato anche nei paesi del terzo mondo come economico e facile, con conseguenze ancor più disastrose per le donne che non avranno certamente un’assistenza medica adeguata a portata di mano, in quei luoghi.

di Francesca Romana Poleggi

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