15/08/2014

Le contraddizioni della Russia: aborti forzati per le disabili.

Abbiamo in più occasioni espresso il nostro apprezzamento per la politica pro life adottata da Putin da qualche anno a questa parte. Abbiamo anche dedicato un numero di Notizie Pro Vita ad illustrare le leggi di quel paese che incentivano la famiglia, danno ingenti sussidi economici per i secondi e i terzi figli, e che in ultima analisi stanno ottenendo di fatto una sostanziale riduzione degli aborti volontari, il numero dei quali, in quel paese, aveva ottenuto diversi tristi primati. Abbiamo anche organizzato una serie di conferenze, in giro per l’Italia, con Alexey Komov: delegato russo al prossimo Congresso Mondiale per la Famiglia (WFC). Però è nostro dovere anche sottolineare le contraddizioni della politica e della normativa russa in tema di tutela della vita e della dignità umana: evidentemente, la “cultura della morte”, guidata da una abominevole mentalità eugenetica, è lungi dall’essere sconfitta. L’associazione russa “Warriors for Life” ha denunciato con una lettera a Life Site News che nel maggio di quest’anno, il Parlamento russo (Duma) ha registrato il disegno di legge N527279-6 “sulle modifiche e aggiunte a taluni atti legislativi della Federazione Russa, al fine di tutelare gli interessi di un minore o una persona debitamente riconosciuta come incapace.” Dietro questo nome si nasconde una legge che introduce aborti forzati per disabili durante tutti i nove medi di gestazione. Un giudice darà l’ordine entro 5 giorni dalla richiesta fatta dal rappresentante legale dell’incapace.

Il disegno di legge è stato presentato dal partito di governo “Russia Unita”. Alle donne disabili, quindi, viene negato il diritto di appello concesso persino ai serial killer.

Secondo alcuni, dietro questo orrore c’è  il business delle lobby delle cellule staminali fetali: uno dei lobbisti più potenti è un accademico, Gennady Suhih. Il 10 dicembre 2000, gli è stato rilasciato un brevetto per il suo metodo di preparazione e trapianto di cellule staminali fetali (numero di brevetto 2.160.112).

Il leader russo dei movimento pro vita “Warriors of Life” Dmitry Baranov, ha chiesto ufficialmente ai deputati di respingere questo disegno di legge. Natalia Vinogradova ha creato una petizione in inglese, che chiunque può firmare qui (citizengo.org/en/9267-help-us-stop-forced-abortions-becoming-law-russia)

Dmitry Baranov, un membro del movimento pro vita di San Pietroburgo, che per due volte si è recato negli Stati Uniti per partecipare alla Marcia per la Vita (2013 e 2014) chiede aiuto agli americani. Si offre di organizzare una manifestazione davanti alle ambasciate russe e ai consolati.

Redazione

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