13/03/2016

Marcia per la Vita a Lima: oltre 750mila No all’aborto

Si è svolta ieri, 12 marzo, la quarta edizione della Marcia per la Vita peruviana, che si conferma una delle più grandi manifestazioni pro-life del mondo.

Oltre 750mila persone hanno sfilato per le vie di Lima per dire il loro Sì alla vita, dal concepimento alla morte naturale, e il loro No ad ogni attentato contro di essa, primo fra tutti il delitto dell’aborto.

Il tema di quest’anno (“Nuestro primer derecho: la vida“, ovvero “Il nostro primo diritto: la vita”) ha sottolineato quello che troppo stesso viene rimosso o dato per scontato. Qualunque cosa facciamo, qualsiasi diritto di cui godiamo, si basano sul riconoscimento del primo e fondamentale diritto, quello alla vita. Se non fossimo mai nati e se qualcuno ci avesse ucciso nel ventre di nostra madre, non avremmo potuto far nulla. Lo ha sottolineato molto bene la portavoce della Marcia, Carol Maraví: «per ridere, cantare, ballare, godere di un concerto, protestare o dissentire nelle idee, è necessario essere vivi. Per questo la marcia celebra la vita di tutti gli esseri umani fin dal concepimento».

La marcia, pur essendo laica, ha visto naturalmente la partecipazione dei vari rappresentanti delle comunità religiose peruviane, prima fra tutti quella cattolica. L’arcivescovo di Lima, il cardinale Juan Luis Cipriani, si è detto orgoglioso di essere presente alla manifestazione. «Il Perù – ha dichiarato – sta mostrando all’America Latina e all’Europa che possiamo cambiare mentalità. Bisogna difendere la vita e la famiglia e si deve avere il coraggio di scendere in piazza. Non ci zittiranno. Scenderemo sempre in piazza!».

L’arcivescovo della capitale peruviana non teme il politicamente corretto. Ricordiamo che un mese fa, di fronte al dibattito scaturito a seguito della diffusione del virus Zika, il cardinal Cipriani ha attaccato duramente le Nazioni Unite, che intendono legalizzare a qualsiasi costo l’aborto nei Paesi latinoamericani. In un programma televisivo, ha paragonato le istituzioni dell’Onu al re Erode: «Quando Erode seppe della nascita del Messia – ha spiegato il cardinale –, non sapendo come comportarsi, fece uccidere tutti i bambini di età inferiore ai due anni. Oggi siamo circondati da individui, che, indossando bellissimi abiti e splendide cravatte, occupano importanti incarichi pubblici, pur non essendo in realtà altro che degli Erode». «La difesa della vita – ha proseguito l’arcivescovo – è un principio fondamentale del diritto naturale; sopprimerla è l’abuso più grave nella storia dell’umanità».

La Marcia per la Vita di Lima ha visto la partecipazione di tantissimi giovani e si è conclusa con un grande spettacolo e varie testimonianze.

L’evento si colloca in un momento importante. Ad aprile infatti ii peruviani saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente. E il tema dell’aborto è al centro della campagna elettorale. I 750mila di Lima, in aggiunta a tutti gli altri che nei prossimi giorni marceranno in altre città del Perù, chiedono che venga pienamente rispettato l’art. 1 della Costituzione, in base al quale «la difesa della persona umana ed il rispetto della sua dignità sono il fine supremo della società e dello Stato».

Perché ciò sia davvero possibile, bisogna dire No all’aborto. Senza alcuna eccezione e senza alcun compromesso.

Federico Catani

 

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