22/01/2016

Matrimonio gay: l’invidia del demonio che distrugge l’uomo

Questa mattina, nel discorso pronunciato in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana, papa Francesco si è espresso in maniera inequivocabile contro il matrimonio gay: “Non può esserci confusione – ha infatti affermato – tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione“. E questo in quanto, ha proseguito Bergoglio: “La famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al ‘sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità“.

Famiglia composta solo ed esclusivamente da un uomo e una donna, persone diverse e complementari che, unendosi, sono in grado di generare la vita. “Per mezzo del matrimonio e della famiglia – ha affermato papa Francesco – Iddio ha sapientemente unito due tra le maggiori realtà umane: la missione di trasmettere la vita e l’amore vicendevole e legittimo dell’uomo e della donna, per il quale essi sono chiamati a completarsi vicendevolmente in una donazione reciproca non soltanto fisica, ma soprattutto spirituale“.

Ed è nella famiglia, come anche nella Chiesa, che gli esseri umani – e soprattutto i bambini, con la loro identità in formazione – vengono “accompagnati verso il fine della loro esistenza.

Il tempo presente, negativamente segnato dai “[...] moderni modelli centrati sull’effimero e sul transitorio“, è molto impegnativo per le famiglie, ha affermato con realismo in chiusura il papa. Ed è proprio per questo che è necessario, oggi più che mai, impegnarsi per sostenere questa unione che costituisce la base dell’intera società.

Un discorso, quello odierno, che si dimostra in chiara continuità con la lettera che Papa Francesco, quando era ancora solo il cardinale Bergoglio, ha mandato ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires allorché il Senato argentino si apprestava a votare sulla legalizzazione del  matrimonio gay.

Riportiamo dalla Nuova Bussola Quotidiana il testo integrale della stessa.

La lettera è datata 22 giugno 2010

Care sorelle,

Scrivo queste poche righe a ciascuna di voi che siete nei quattro monasteri di Buenos Aires. Il popolo argentino dovrà affrontare nelle prossime settimane una situazione il cui esito può seriamente ferire la famiglia.

Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso. È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre. È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori.

Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c’è l’invidia del demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra.

Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio. E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità.

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Oggi la Patria, in questa situazione, ha bisogno dell’assistenza speciale dello Spirito Santo che porti la luce della verità in mezzo alle tenebre dell’errore. Ha bisogno di questo Avvocato per difenderci dall’incantamento di tanti sofismi con i quali si cerca a tutti i costi di giustificare questo disegno di legge, e che confondono e ingannano perfino persone di buona volontà.

Per questo mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina. Invocate il Signore affinché mandi il suo Spirito sui senatori che saranno impegnati a votare. Che non lo facciano mossi dall’errore o da situazioni contingenti, ma secondo ciò che la legge naturale e la legge di Dio indicano loro. Pregate per loro e per le loro famiglie che il Signore li visiti, li rafforzi e li consoli. Pregate affinché i senatori facciano un gran bene alla Patria.

Il disegno di legge sarà discusso in Senato dopo il 13 luglio [noi potremmo scrivere : dopo il 26 gennaio]. Guardiamo a san Giuseppe, a Maria e al Bambino e chiediamo loro con fervore di difendere la famiglia argentina [italiana] in questo particolare momento. Ricordiamo ciò che Dio stesso disse al suo popolo in un momento di grande angoscia: «Questa guerra non è vostra, ma di Dio».  Che ci soccorrano, difendano e accompagnino in questa guerra di Dio.

Grazie per quanto farete in questa lotta per la Patria. E per favore vi chiedo anche di pregare per me. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi conservi.

Con affetto

Jorge Mario Bergoglio, S.J.
Arcivescovo di Buenos Aires

                                                                                                     (Traduzione di Massimo Introvigne)

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